Ennesima, deludente prestazione per il Catania, che incassa un 0-2 in casa contro il Potenza, confermando l’amaro destino di una squadra che, purtroppo, sembra non riuscire a rialzarsi. Il divario tra il Catania e le altre squadre di Serie C è ormai evidente, e la sensazione che questa squadra non esista più, almeno nel senso di competitività che l’ha contraddistinta in passato, è sempre più forte.
La partita di oggi non fa altro che sottolineare i tanti limiti della compagine etnea. Un attacco inefficace, incapace di segnare anche dal dischetto, e una difesa che regala continuamente occasioni agli avversari. Il Potenza non ha dovuto fare molto per conquistare i tre punti, se non approfittare degli errori dei padroni di casa. La fragilità mentale e fisica della squadra è ormai sotto gli occhi di tutti, e la continua difficoltà a reagire in situazioni di svantaggio è preoccupante.
A questo punto, non ci sono più scuse. Se il Catania non viene rifondato a partire dai suoi uomini chiave, non si andrà lontano. La questione portiere è ormai irrinunciabile: Bethers non sembra all’altezza, e sarebbe utile considerare un’alternativa valida, in grado di dare sicurezza e solidità alla difesa. Ma il problema non si ferma al portiere. La squadra necessita di due attaccanti di categoria superiore, capaci di fare la differenza e di garantire una minima pericolosità offensiva. Altrimenti, la speranza di una risalita in Serie B resta un miraggio.
Eppure, il Catania ha un potenziale enorme, non solo sotto il profilo tecnico, ma anche dal punto di vista storico e del tifo. Ma il tempo delle promesse è finito. La realtà è che, a meno di una svolta radicale, la squadra continuerà a rimanere prigioniera di una Serie C che sembra ormai una condanna senza fine. La rifondazione è l’unica strada possibile: o si parte con accorgimenti seri, o ci si rassegna a vivere in una dimensione che non fa più onore alla storia del club.
La partita di oggi è solo l’ennesima testimonianza di una stagione che, se non corretta da subito, rischia di essere l’ennesima delusione per una piazza che merita ben altro. Non resta che sperare in una svolta, prima che sia troppo tardi.