Inverno di Crisi Idrica a Catania: Sidra, Sindaco Trantino e Regione Sicilia Sotto Accusa

Inverno di Crisi Idrica a Catania: Sidra, Sindaco Trantino e Regione Sicilia Sotto Accusa

La crisi idrica che da due anni sta colpendo la Sicilia arriva ora anche a Catania, proprio nel cuore dell’inverno. Sidra, la società che gestisce l’acqua potabile nella città, ha annunciato una drastica riduzione delle forniture di acqua per ben 8 ore al giorno. Una decisione che getta la città in una situazione di emergenza che, fino a poco tempo fa, sembrava impensabile per una metropoli ai piedi dell’Etna, ancora innevato.

Nonostante la presenza di ingenti risorse idriche in Sicilia, la città di Catania sta vivendo una gravissima carenza d’acqua, una crisi che si è aggravata negli ultimi anni a causa della mancata gestione e degli interventi insufficienti da parte delle autorità locali e regionali. Sebbene fossero stati annunciati finanziamenti milionari, a oggi non si è fatto nulla per risolvere le criticità storiche della rete idrica cittadina, che continua a perdere il 50-60% dell’acqua distribuita. Un problema che coinvolge anche la mancanza di nuovi pozzi, l’incapacità di sfruttare le falde acquifere dell’Etna e l’assenza di progressi nel completamento della condotta che dovrebbe portare acqua da Pantano d’Arci alle campagne catanesi.

La situazione si complica ulteriormente quando si scopre che nel 2021 il Ministero delle Politiche Agricole ha bocciato tutti e 31 i progetti presentati dalla Regione Sicilia, volti a risolvere le criticità idriche. Nonostante questi fallimenti, i finanziamenti pubblici sembrano non aver mai avuto un impatto concreto sulla soluzione del problema.

Sidra, inoltre, è destinataria di ingenti fondi, ma non ha evitato di chiudere l’anno con un bilancio in perdita di oltre 2 milioni di euro. Anche il sindaco di Catania, Salvo Trantino, è accusato di non aver preso iniziative concrete per contrastare la riduzione delle risorse idriche, limitandosi ad assistere passivamente alla progressiva scarsità d’acqua.

Le domande sono molte e i cittadini catanesi si chiedono: che fine hanno fatto i 31 milioni di euro stanziati dal PNRR per ridurre le perdite nelle reti idriche e digitalizzare il sistema di distribuzione? E che fine hanno fatto i quasi 16 milioni di euro destinati ad Acoset, sempre per la riduzione delle perdite e il monitoraggio delle reti idriche?

Se la situazione non cambia, Catania rischia di affrontare non solo una crisi idrica acuta già in inverno, ma anche di dover fare i conti con una siccità estiva che potrebbe mettere in ginocchio la città, compromettendo gravemente l’economia locale, le attività industriali e il turismo. La scarsità d’acqua potrebbe addirittura portare la città a essere esclusa dai percorsi turistici nazionali, con effetti devastanti per la sua fragile economia.

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