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“Siamo un popolo indegno e un Paese fallito: Ecco come rovinare tutto in un solo passo”

“Siamo un popolo indegno e un Paese fallito: Ecco come rovinare tutto in un solo passo”

Ah, l’Italia! Il paese dove ogni giorno ci sorprendiamo di essere ancora in piedi nonostante la frenesia di autolesionismo che caratterizza la nostra vita quotidiana. Eppure, da un lato, non possiamo fare a meno di ammettere che siamo davvero “speciali”, con un talento indiscusso nel trasformare ogni benedetta occasione in un disastro monumentale.

Oggi, uno dei momenti più “memorabili” della nostra storia recente è stato quando la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha deciso di prendersi una pausa dalle sue innumerevoli attività politiche per scoprire, via social, di aver ricevuto un “Avviso di garanzia”. No, non è un’avventura immaginaria, ma un colpo da maestro. Con il viso truce e l’indignazione che solo un vero leader può sfoderare, Meloni ha trasformato una comunicazione legale (assolutamente di routine) in un atto di “persecuzione politica”. E non finisce qui: la sua performance ha scatenato un’onda di indignazione così travolgente che la magistratura si è ritrovata nel mirino di una “canea sguaiata” di commentatori e avvocati, pronti a difendere a spada tratta chiunque fosse a capo del governo.

Un applauso va senz’altro a Caiazza, l’avvocato in prima linea che ha preso a cuore la difesa di Meloni come una causa personale, sostenendo che gli atti politici sono immuni da qualsiasi indagine legale. Certo, perché in un paese civile, si sa, i politici sono dei supereroi immuni dalle leggi. E poi, chi non ha mai sognato di vedere i nostri leader come moderni Robin Hood, sopra la legge e sopra ogni ragionevole dubbio?

Ah, l’Italia, dove la giustizia è solo un optional per i comuni mortali. Se sei un politico o un “colletto bianco”, non devi preoccuparti di quei fastidiosi dettagli legali come “favorire i latitanti” o “abusare di beni dello Stato”. In fondo, cosa sono le leggi se non ostacoli burocratici? E l’idea che i politici possano essere ritenuti responsabili di atti illeciti è talmente antiquata, che quasi quasi sarebbe il caso di togliere pure la Costituzione. No, davvero, perché ostinarsi a vivere nel passato quando possiamo vivere nel glorioso futuro del “tutto è lecito per chi comanda”?

E mentre la Presidente Meloni si agita in TV, l’Italia si ritrova ad affrontare, con la serenità di chi è abituato al disastro, un’altra giornata di caos istituzionale. Ma non temete! Tutto va secondo i piani: le promesse senza senso di “giustizia giusta”, la lotta contro i “nemici della nazione” (che, se non altro, sono sempre così vaghi e indefiniti), e la costante sensazione che il popolo, ormai rassegnato e un po’ smarrito, sia pronto a seguire il primo “ducetto” che si presenti sul palco promettendo che domani tutto andrà meglio. Ah, sì, e dimenticavo: nel frattempo, gli accolli fiscali e le crisi economiche continueranno a essere “soluzioni temporanee”, come il caldo estivo o le promesse di campagne elettorali.

Ecco, quindi, il quadro perfetto di un paese che, nonostante l’indignazione, la confusione e la giustizia a singhiozzo, continua imperterrito sulla sua strada. A chi ci lamentiamo? Dopotutto, siamo noi stessi a costruire la sceneggiatura di questo tragico show che non finisce mai. E non preoccupatevi: come sempre, alla fine, ci sarà una nuova stagione di “Politici sopra la legge”, e noi, spettatori incantati, continueremo a guardarli mentre gli altri, poveretti, si fanno la “giustizia” da soli.

Non è mai troppo tardi per capire che la storia è maestra, ma in Italia, come sempre, preferiamo ignorarla, con la speranza che questa volta sarà davvero diverso… o forse no. Ma perché preoccuparsi? L’importante è che nel frattempo continuiamo a fare finta che tutto vada bene.

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