L’ennesima vergogna siciliana emerge con l’operazione Mercurio, che getta una luce inquietante sugli intrecci tra mafia e politica. Ancora una volta, la nostra terra è messa in discussione dai vergognosi accordi tra criminalità organizzata e ambienti politici, un cancro che avvelena il nostro tessuto sociale e istituzionale.
In primo piano, un esponente di spicco del centrodestra siciliano: Giuseppe Castiglione. Deputato all’Assemblea Regionale Siciliana eletto con la lista Popolari e Autonomisti, già presidente del Consiglio Comunale di Catania e, incredibilmente, componente della commissione antimafia regionale. È proprio lui, secondo le indagini, ad aver accettato la promessa di voti da parte dei clan, in cambio di appalti e affidamenti legati ai lavori pubblici, in particolare quelli connessi alla gestione del cimitero di Catania. Un comportamento indegno, che conferma ancora una volta la connivenza di chi dovrebbe difendere la nostra terra.
Ma non è tutto. Tra gli arrestati c’è anche il sindaco di Ramacca, Nunzio Vitale, accusato di far parte del sodalizio mafioso Santapaola-Ercolano. Un altro episodio che dimostra come il malaffare si infiltri anche nei luoghi che dovrebbero essere simbolo di legalità e giustizia. Purtroppo, anche dal centrodestra, giungono segnali di corruzione e connivenza che gettano fango sulla Sicilia, una terra che ha bisogno di verità e di giustizia, non di silenzio e omertà.
Ora è il momento di reagire. Il campo progressista non può restare a guardare e deve alzare una barriera insormontabile, un argine democratico che separi nettamente chi è impegnato nella lotta per la legalità da chi invece è complice di un sistema che da anni saccheggia la Sicilia. La sinistra italiana, insieme ad Alleanza Verdi Sinistra, non ha alcuna intenzione di confondersi con chi ha elevato la corruzione a sistema e si è alleato con i peggiori poteri criminali.
Chiediamo a tutti i nostri potenziali alleati di mettere da parte qualsiasi velleità di “acquisti elettorali” e di costruire insieme una coalizione che rappresenti una vera alternativa. Non una semplice opposizione alle destre, ma una vera rottura con il malaffare che per troppo tempo ha inquinato trasversalmente la politica siciliana.
Chi tace sui rapporti tra mafia e politica è complice. E noi, oggi, non staremo in silenzio. La Sicilia merita di più.