Ognina, un angolo di mare intriso di storia e tradizione, rischia di scomparire sotto l’assalto del turismo privato. Il progetto che prevede l’ampliamento della concessione demaniale a favore della società La Tortuga Srl sta dividendo la comunità e sollevando un acceso dibattito, con il futuro dello storico porticciolo che potrebbe mutare irrimediabilmente. La vicenda, infatti, è diventata oggetto di un ricorso al Tribunale amministrativo regionale (TAR) da parte del Circolo Canottieri Jonica, sostenuto anche dall’amministrazione comunale.
La richiesta di revoca e le preoccupazioni dei cittadini
Il cuore della polemica riguarda l’ampliamento della concessione demaniale, che comporterebbe l’occupazione di una vasta area, con il rischio di privare i pescatori e i cittadini di un bene comune. La preoccupazione più grande riguarda la possibile scomparsa di 65 posti barca attualmente liberi, usati dai pescatori, e la privatizzazione del molo di Ponente, che fino ad oggi è stato accessibile a tutti.
Il sindaco di Ognina, Enrico Trantino, e il presidente del Consiglio comunale, Sebastiano Anastasi, hanno già avanzato una richiesta di revoca del provvedimento in autotutela alla Regione siciliana. Tuttavia, le risposte tardano ad arrivare, alimentando la frustrazione della comunità.
Il ricorso al TAR e le accuse di illegittimità
Il ricorso presentato dal Circolo Canottieri Jonica, con l’assistenza legale dell’avvocato Carmelo Barreca, punta a ottenere l’annullamento del provvedimento, evidenziando una serie di vizi procedurali. Si contesta principalmente la mancanza di una corretta gestione delle richieste, tra cui l’accesso agli atti da parte dell’associazione, che ha trovato solo silenzio da parte della Regione.
Gli avvocati sottolineano inoltre che l’iter che ha portato alla concessione potrebbe presentare vizi di legittimità, considerato che alcune fasi cruciali, come la conferenza dei servizi e i pareri acquisiti, non avrebbero seguito correttamente la normativa in vigore. L’ampliamento, per esempio, rischia di danneggiare irreparabilmente la fruizione pubblica dello specchio d’acqua e della zona circostante.
L’intervento della Capitaneria di Porto e le osservazioni degli esperti
Già nel 2022, la Capitaneria di porto aveva sollevato preoccupazioni in merito alla proposta di ampliamento, rilevando che il progetto avrebbe drasticamente ridotto gli spazi a disposizione per il pubblico. A ribadire tale posizione anche una conferenza di servizi del 2023, che ha messo in luce i rischi per la sicurezza e la fruibilità del porto.
Tuttavia, nonostante questi rilievi, l’Assessorato Territorio e Ambiente della Regione Siciliana sembra non aver tenuto conto delle preoccupazioni sollevate, procedendo con la concessione senza fornire risposte concrete.
Un’area di rilevante valore paesaggistico e culturale
L’area di Ognina è di fondamentale importanza non solo per i residenti, ma anche per il valore paesaggistico e storico che riveste. Il porticciolo è descritto da Giovanni Verga nei Malavoglia, come uno spazio che ha accompagnato per secoli la vita dei pescatori e delle loro famiglie. L’intervento previsto minaccia non solo l’aspetto paesaggistico, ma anche la tradizione di una comunità che da sempre vive in simbiosi con il mare.
Il TAR, nel febbraio del 2024, si era già pronunciato su una precedente controversia legata alla concessione, esprimendo la legittimità del ricorso dei cittadini che avevano evidenziato la violazione del vincolo paesaggistico.
La mobilitazione di cittadini e associazioni
Il ricorso al TAR si inserisce in un contesto di forte mobilitazione sociale. Oltre al Circolo Canottieri Jonica e all’amministrazione comunale, altre realtà come la Federazione Armatori Siciliani, l’associazione dei consumatori Consitalia e l’associazione dei pescatori marittimi professionali stanno monitorando da vicino la vicenda, sottolineando come il progetto di ampliamento della concessione potrebbe danneggiare non solo la comunità locale, ma l’intero ecosistema del porticciolo.
La battaglia legale e politica è solo all’inizio, ma la posta in gioco è alta: la difesa di un luogo simbolo di Ognina e di una tradizione che rischiano di essere sacrificati sull’altare del turismo privato. Il futuro dello specchio d’acqua narrato da Verga è ora nelle mani dei giudici del TAR e nella determinazione di una comunità pronta a difendere ciò che le appartiene.
La lotta continua per Ognina: cittadini e amministratori chiedono un futuro sostenibile per il porticciolo.