Un grave episodio di violenza ai danni di due operatori sanitari del reparto di Pediatria del Policlinico di Catania ha portato all’arresto di un 19enne, accusato di lesioni personali aggravate, in concorso con un’altra persona, e interruzione di pubblico servizio. L’arresto è stato eseguito dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Catania Fontanarossa e della Stazione di Catania Nesima, a seguito di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) di Catania.
Il fatto è avvenuto lo scorso 3 gennaio, quando il giovane, insieme a un complice, ha aggredito i due sanitari con calci e pugni. L’aggressione sarebbe scaturita da un presunto rifiuto da parte dei medici di fornire informazioni sullo stato di salute di una minore ricoverata. Nonostante il comportamento violento e ingiustificato, i Carabinieri hanno prontamente avviato le indagini per far luce sull’accaduto.
Le indagini, condotte con l’ausilio delle telecamere di sorveglianza dell’ospedale e delle testimonianze raccolte, hanno permesso di identificare il 19enne e il suo complice, nonché di ricostruire con precisione la dinamica dell’incidente. La violenza ha causato lesioni agli operatori sanitari, interrompendo temporaneamente l’attività del reparto e creando disagi per il normale svolgimento del servizio ospedaliero.
Grazie all’efficace lavoro investigativo, è stato possibile raccogliere elementi sufficienti per l’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare nei confronti del giovane, che ora dovrà rispondere delle accuse di lesioni personali aggravate e interruzione di pubblico servizio. L’arresto, eseguito dai Carabinieri, rappresenta una risposta fermissima alla violenza contro gli operatori sanitari, una categoria che ogni giorno affronta sfide immense per il bene della collettività.
L’episodio, purtroppo, non è un caso isolato, ma si inserisce in un contesto in cui la violenza nei confronti degli operatori del settore sanitario è in preoccupante aumento. Le istituzioni e le forze dell’ordine continuano a lavorare per garantire la sicurezza di chi è impegnato in prima linea nella cura dei cittadini, e per promuovere una cultura di rispetto e tutela verso chi svolge questa fondamentale professione.