CATANIA – Si sono concluse poco prima di mezzogiorno domenica scora, all’ospedale Cannizzaro di Catania, le operazioni di prelievo degli organi del giovane Danilo Di Majo, deceduto ieri dopo essere stato investito lunedì, 25 luglio, di sera, da un’auto che non ha rispettato il semaforo pedonale sulla circonvallazione di Catania. Studente universitario di Medicina, ennese, il 25enne era stato sin da subito ricoverato in condizioni critiche nell’unità operativa di Anestesia e Rianimazione, in terapia intensiva, con un profondo trauma cranico.
Pur nella immane tragedia, i familiari del giovane hanno dato il consenso al prelievo degli organi e così, nella giornata di ieri, l’équipe dell’Azienda Cannizzaro ha iniziato l’osservazione.
A conclusione della procedura, il cuore del giovane è stato destinato a Torino ed è stato prelevato da un’équipe dell’ospedale Le Molinette, mentre un rene è stato prelevato dal Policlinico di Catania e l’altro rene dall’Ismett di Palermo; le cornee sono andate alla banca degli occhi, sempre a Palermo. Iniziato alle 4 della notte, il complesso intervento è durato quasi otto ore.
Si tratta della quarta donazione di organi nel 2017 all’ospedale Cannizzaro di Catania.
“L’Università di Catania piange la scomparsa di Danilo Di Majo, lo studente di Medicina investito lunedì scorso nei pressi della Cittadella universitaria”. Questo il messaggio del rettore Francesco Basile che è stato costantemente informato delle condizioni di salute dello studente ennese, ricoverato all’ospedale Cannizzaro di Catania, fino al tragico esito.
“Siamo affranti per questa giovane vita spezzata – ha dichiarato il rettore -, e siamo vicini ai suoi familiari ai quali manifestiamo le condoglianze della comunità universitaria catanese, e al tempo stesso l’apprezzamento per l’enorme gesto di generosità e solidarietà espresso attraverso la scelta di donare gli organi.
Danilo – sul cui feretro sarà posta simbolicamente la toga accademica – era uno studente modello apprezzato dai docenti e dai colleghi per la sua grande educazione, per le sue capacità e per la simpatia che sapeva trasmettere. Aveva scelto di studiare medicina perché voleva aiutare il prossimo in modo concreto, pensando sempre però al lato umano della professione medica.
Ci auguriamo che possa essere fatta presto piena luce sull’incidente che è costato la vita al nostro studente, e confidiamo nel lavoro degli inquirenti affinché trovino il responsabile. L’Università di Catania ricorderà Danilo con una manifestazione in sua memoria, nella quale sottolineeremo anche il valore della scelta d’amore compiuta dai suoi genitori”.
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