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27 anni senza Paolo Borsellino, il ricordo di un grande UOMO.

Home Rubriche L'Opinione 27 anni senza Paolo Borsellino, il ricordo di un grande UOMO.
27 anni senza Paolo Borsellino, il ricordo di un grande UOMO.

27 anni senza Paolo Borsellino, il ricordo di un grande UOMO.
Era il 19 luglio 1992 quando quel maledetto ordigno esplose in via D’Amelio a Palermo, uccidendo Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta. Sono passati 27 anni, ma il ricordo è vivo, come sono vivi i ricordi per me. Quel giorno, ero come sempre a casa, emozionata al pensiero che due settimane più tardi, avrei compiuto 18 anni; ero intenta con i miei genitori a programmare la mia festa quando dalle tv nazionali arrivò la notizia dell’attentato a Borsellino. Una pena al cuore, già segnato dalla perdità di Giovanni Falcone ucciso nello stesso modo appena due mesi prima; il dolore ben presto lasciò spazio alla rabbia, mi chiedevo perchè lo Stato non interveniva per fermare la mattanza di vittime innocenti? Domande plausibili che si poneva tutta la Sicilia onesta, e l’Italia intera. La mia terra ancora una volta protagonista di gesti infami nei confronti di due VERI SERVITORI DELLO STATO! Rassegnata, ritornai alle mie faccende ma il pensiero era sempre per ciò che era accaduto. Mio padre vide questa mia irrequietezza comprendendo i miei sentimenti, ma non parlò più di tanto, mi disse solo:-“Sei grande ormai e devi imparare ad esprimere la tua rabbia o la tua gioia in modo costruttivo, così si cresce. Chista è a vita, o’ papà. Mi hai visto tante volte scrivere versi di poesie, canzoni siciliane e napoletane, scrivi lo sai fare, fallo sfogati! Ma ricordati devi seguire la rima, la metrica ed un filo logico di argomento, tieni il vocabolario di siciliano. Fallo adesso”.-
Lo feci, fu faticoso quasi 4 mesi di componimento, tra rime sbagliate e metrica puntualmente tagliata con una x da mio padre, alla fine ci riuscì. Condivido con voi questo mio ricordo personale, oggi perchè Paolo Borsellino merita questo ed altro, grazie a tutti i lettori di Metroct che, la leggeranno.

A PAOLO BORSELLINO.

N’pueta ci vulissi di talentu picchì tra li pueta iù non cuntu,
ma ccù la vuluntà e sintimentu, scrivu sti versi ppi
lu sacru puntu.
N’omu ca ha vissutu nta sta terra, assemi a nui essiri murtali
ma mi ricordu ngnornu era astati, m’buatu genti morti dilaniati.
PPi n’attimu a la genti si ferma lu cori, veni m’panicu,
fuggi fuggi, generali genti dici: “chisti su li veri criminali”
ccu chiantu, duluri luttu senza uguali.
Lu cielu si rapiu comu n’vulcanu e nta’ sta terra angili scinnenu
pigghiannisi st’omu ppi li manu e mparadisu nsemi sinni ienu.
Paulu ti videmu nparadisu circundatu di rosi e tanti ciuri
di n’nomu ricurdamu lu to’ visu ccù to’ curaggiu, liggi e amuri.
Ma quantu duluri n’tisi lu to’ cori, pinsannu cca a lli’ siciliani ava lassari
ma nun vuleva lassari li tò tisori drintra a li cchiù peni amari.
Ma tu riposa e non pinsari a nenti, ca a li siciliani Diu è custanti,
nun teniri lu cori sempri ardenti, picchì ppi SICILIANI ONESTI
nun si mortu, no!
Si PRISENTI.

Onore a Paolo Borsellino ed a tutti gli agenti della Polizia di Stato caduti con lui:
Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
Ricordiamo anche Antonino Vullo unico agente sopravvissuto.

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