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Amt Catania, la denuncia di Cgil, Cisl, Uil e Ugl: “La partecipata sta per morire. Si apra un tavolo di crisi per la salvezza del trasporto pubblico catanese”

Home Politica Amt Catania, la denuncia di Cgil, Cisl, Uil e Ugl: “La partecipata sta per morire. Si apra un tavolo di crisi per la salvezza del trasporto pubblico catanese”
Amt Catania, la denuncia di Cgil, Cisl, Uil e Ugl: “La partecipata sta per morire. Si apra un tavolo di crisi per la salvezza del trasporto pubblico catanese”

“L’Azienda metropolitana trasporti sta per morire e non c’è più tempo da perdere perchè, senza la proroga del contratto di servizio nelle more di averne uno nuovo ed in assenza di risorse economiche certe, dal 1° agosto i bus rimarranno fermi e non si sa se mai ripartiranno. Per questo, dopo il sit-in di protesta di questa mattina in piazza Università, che ha visto la presenza dei lavoratori non in turno iscritti alle sigle Filt Cgil, Fit Cisl, Uil trasporti e Ugl trasporti e del presidente della partecipata Giacomo Bellavia, abbiamo inviato una nota all’assessore regionale delle infrastrutture Marco Falcone per chiedere la convocazione urgente di un tavolo di crisi alla presenza del sindaco Salvo Pogliese e dei vertici aziendali, al fine di risolvere la questione in ogni modo. In cassa quasi non si sta più trovando neanche un euro, motivo per cui manca lo stipendio di luglio e la quattordicesima, mentre all’orizzonte non si hanno notizie in merito ad un’eventuale proroga del contratto con il Comune di Catania. Allungamento dei termini dell’accordo che consentirebbe soltanto di evitare lo stop del servizio di trasporto pubblico, ma che non andrebbe a risolvere la problematica connessa ad una rimodulazione dell’intero piano – spiegano i segretari generali territoriali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, Giacomo Rota, Maurizio Attanasio, Enza Meli e Giovanni Musumeci, firmatari della richiesta insieme ai segretari ed ai rappresentanti sindacali di categoria Alessandro Grasso e Orazio Magro, Mauro Torrisi e Maurizio Monteleone, Salvo Bonaventura e Franco Di Guardo, Giuseppe Scannella e Maurizio Vitello. Al presidente Bellavia è stata espressa la grave preoccupazione delle nostre sigle e da lui abbiamo ricevuto la piena disponibilità a farsi carico di lanciare, ancora una volta a Comune e Regione siciliana, il grido di allarme sul concreto rischio di dover giungere ad una sospensione dei servizi con relativa vertenza occupazionale per le circa 700 unità lavorative. Ci preoccupa anche quanto dichiarato nei giorni scorsi dall’assessore comunale al bilancio Roberto Bonaccorsi, sulla previsione di tagli per 10 milioni di euro – aggiungono – anche perchè non abbiamo la minima idea di quali saranno i settori oggetto della pesante sforbiciata. Non vorremmo che tra le pieghe del bilancio riequilibrato, oltre ad un taglio per servizi sociali e partecipate, vi sia una sfoltita ai fondi destinati al trasporto locale che andrebbe a generare la fine di un comparto fondamentale per la mobilità sostenibile. Abbiamo quindi il timore che questo silenzio dell’amministrazione comunale e la mancata concertazione promessa possano celare batoste per la città e per i lavoratori che, come organizzazioni sindacali, cercheremo con qualsiasi mezzo di scongiurare auspicando anche un pronto intervento del primo cittadino.”

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