di Antonio Aiello
La letteratura come punto di convergenza e relazioni anche con àmbiti quali la filosofia, la religione, il teatro e persino il cinema e non come inespugnabile torre d’avorio entro cui trincerarsi in maniera quasi autoreferenziale: è questo l’obiettivo dell’ultimo libro del prof. Francesco Diego Tosto, facente parte della collana “Nuova Argileto” da lui stessa diretta e recante come titolo: “Letteratura in dialogo – Incroci tra produzione letteraria e scienze dell’uomo”, Edizioni BastogiLibri.
L’opera, dinanzi ad un folto pubblico di studenti, addetti ai lavori ed anche semplici appassionati di letteratura, è stata presentata venerdì 6 dicembre u.s. presso l’ Aula “Giacomini” dell’ Orto Botanico di Catania.
A fare da moderatrice è stata la prof.ssa Norma Viscusi, autrice del volume, appartenente alla stessa collana, dedicato alla Scapigliatura, la quale ha rimarcato “la nuova prospettiva con cui, nel libro di Tosto, è rivisitato il rapporto tra letteratura, lettore e critica”.
Ha quindi preso la parola colui che faceva gli onori di casa: il prof. Gianpietro Giusso del Galdo che ha, dal canto suo, sottolineato “l’importanza culturale e formativa di momenti come questo, pur nell’insolita cornice scientifica del luogo di presentazione dell’opera”.
E’ quindi intervenuta la prof.ssa Gabriella Congiu che ha sottolineato “il dialogo ininterrotto fra i vari àmbiti del sapere” oltre al “rischio, insito nella società dei rapporti liquidi, di una dimensione verticale della letteratura, in grado cioè di vedere ciò che sta in profondità, che non sempre fa purtroppo da contraltare alla dimensione orizzontale della stessa”.
Ha concluso la serie degli interventi l’Autore, docente di Lettere nei licei oltre che presso la Facoltà teologica del “S. Luca” e collaboratore di diverse riviste, anche nazionali, di interesse storico, letterario e religioso e, soprattutto, autore e curatore dell’ambizioso progetto in cinque volumi “La letteratura e il sacro” nei quali egli valorizza con grande competenza il rapporto fra letteratura e religione negli scrittori e poeti italiani dall’ Ottocento ai giorni nostri. Tosto si è così soffermato sull’ “importanza delle domande radicali di senso che l’uomo si è posto da sempre e che riguardano il significato ultimo della vita, l’ universale ricerca del da dove veniamo e del perché siamo qui. Il tutto all’insegna della conciliabilità fra letteratura e religione giacché è proprio di tutti gli uomini, e non dei soli addetti ai lavori, interrogarsi sulle domande ultime e sulla dimensione teleologica ed escatologica dell’esistenza in una prospettiva di dialogo che è soprattutto ascolto”.
L’intervento di Tosto è stato opportunamente intervallato dalla lettura di alcuni passi del testo particolarmente significativi ad opera della coinvolgente Mavì Bevilacqua.
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