I dipendenti dell’Incremento Ippico non ci stanno ad essere criminalizzati da parte di Giletti

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I dipendenti dell’Incremento Ippico non ci stanno ad essere criminalizzati da parte di Giletti

Riceviamo pubblicandola integramente una lettera da parte del personale dell’Istituto Incremento Ippico per la Sicilia in merito alla trasmissione “Non è l’Arena” di La / del 15 Dicembre 2019

Chi scrive è un gruppo di dipendenti dell’Istituto Incremento Ippico di Catania, ci rivolgiamo a voi in merito a quello che per l’ennesima abbiamo visto nella trasmissione “ l’Arena” di Massimo Giletti e precisamente alla puntata del 15 dicembre.
Il Quale per evidenziare gli sprechi della regione Sicilia non fa altro che mandare un sicario con la telecamera più o meno nascosta riprendendo lo stato in cui si trova l’ente. Non si và a fondo del perché questa condizione preferendo in maniera del tutto superficiale scaricare le responsabilità sul personale.
Giletti lascia intendere che il numero eccessivo dei dipendenti sia la creazione di un sottobosco clientelare. Noi dipendenti onesti e lavoratori diciamo BASTA !!! a tutto ciò. Contestiamo tutta la ignominia che Giletti e le altre trasmissioni e giornali che lo seguono ci buttano addosso.
Non esistono i Palafrenieri, chi ci identifica con essa lo fà solo in termini denigratori e dispregiativi cercando di considerarci servi e non lavoratori.
Una volta per tutte ribadiamo con forza;, noi siamo stati assunti dopo regolare concorso come Agenti Tecnici con la mansione di curare e governare gli stalloni presenti nell’ente, oltre alla connessa attività alla monta (con uno stipendio inferiore al dovuto che sono dopo anni di causa abbiamo avuto regolarizzato, errore? ).
Nel 2001 con il rinnovo del contratto giuridico gli Agenti Tecnici passano a Istruttori Direttivi, continuando regolarmente l’attività istituzionale dell’ente, quindi Gilletti dice il falso quando ci equipara a funzionari e dirigenti.
Noi siamo stanchi di essere il capo espiatorio di una mala politica e di cattivi amministratori che hanno sempre remato contro l’Ente, che hanno tolto le competenze proprie dell’ente, per darle ad un ente privato che prima aumenta le tariffe poi fallisce, creando non pochi problemi agl’allevatori.
Ci dà molto fastidio vedere l’ex Presidente della regione Rosario Crocetta il quale dichiara che lui ha cercato di sistemare l’ente? Perché il Signor Giletti non gli chiede cosa ha fatto? Ha ridotto i trasferimenti economici al punto che non solo non si potevano pagare gli stipendi, rinnovare il parco stalloni (ecco perché ci sono cosi pochi stalloni), non si è più potuto fare la manutenzione ordinaria, figuriamoci quella straordinaria, ma neppure pagare regolarmente i fornitori di paglia, fieno e mangime, al punto che noi si andava al mercato ortofrutticolo per ritirare le rimanenze per integrare le magre razioni agli stalloni.
Chi dice che il personale non da mangiare agl’animali dice il falso, fu la mala politica di allora a farlo.
Quando volete parlare di spreghi della Regione e per forza di cose vi accanite contro l’Istituto Incremento Ippico cercate di vedere l’altro lato della medaglia, cioè quella politica che ha affossato l’ente, quegli amministratori messi da chi voleva ciò e che non hanno fatto nulla per evitare ciò.
Recentemente viene approvata una legge la n. 18 del 16 ott. 2019 , dove ci si dà l’opportunità di potere essere impiegati in altri uffici dove c’è una carenza di Istruttori Direttivi.
Però il Dir. Generale dell’Assessorato alla Funzione Pubblica alle relative domande di trasferimento, tra l’altro risponde: “la Regione in una ottica di risparmio non può pagarvi”, ma allora fino ad ora chi ci ha pagato? quando il Presidente Musumeci si lamenta in un’intervista che questa legge gli è stata impugnata dal Consiglio dei Ministri dimentica due cose la prima che non siamo Palafrenieri, la seconda che non è stata impugnata la legge ma solo due commi riguardanti la mobilità del personale, che noi riteniamo a garanzia del personale, dato che forse per mobilità si intendeva non il trasferimento ma altro.
Riteniamo una vergogna criminalizzare dei lavoratori che hanno sempre subito gli abusi di politici e amministratori, i quali per nascondere le loro responsabilità,preferiscono scaricare le responsabilità sui dipendenti avallando il ripetere “non fanno nulla” omettendo, che non abbiamo mai rubato nulla la dentro tantomeno lo stipendio.
Chi dice il contrario lo fa solo con la consapevolezza di mentire per biechi motivi personali.

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