Nella serata del 9 aprile scorso, personale delle volanti dell’UPGSP ha denunciato in stato di libertà R.S. (classe 1999), avente pregiudizi di polizia, per il reato di ricettazione in concorso con un minore, anch’egli già noto alle forze di polizia perché aventi precedenti penali.
Nello specifico, sulla linea di emergenza giungeva la segnalazione di due giovani che si erano introdotti all’interno di un appartamento posto al primo piano di un edificio sottoposto a pignoramento nella zona di San Cristoforo.
Gli operatori, tempestivamente giunti sul luogo segnalato, notavano nell’oscurità due individui che lanciandosi dal balcone dello stabile fuggivano appiedati per le strade del quartiere e, dopo un breve inseguimento, riuscivano a bloccare uno di essi, il citato R.S.
Durante l’inseguimento i poliziotti riconoscevano senza ombra di dubbio il complice, un minore da loro più volte controllato su strada, avente precedenti penali e di polizia, il quale riusciva a far perdere le proprie tracce. Si faceva ingresso nell’appartamento da cui poco prima i due soggetti erano scappati e al suo interno venivano rinvenuti i resti di un motoveicolo, due macchine da cucire e due chitarre.
Contattato il custode giudiziale dell’appartamento, costui riferiva di aver delegato proprio l’uomo fermato dai poliziotti ad effettuare controlli nell’abitazione, poiché più volte la stessa era stata oggetto di intrusioni da parte di extracomunitari, senza però riuscire a riferire nulla sugli oggetti ivi rinvenuti. Dal controllo del telefono cellulare dell’uomo fermato, che veniva sottoposto a sequestro, si aveva conferma dell’identità del complice.
Nell’immediatezza si riusciva ad appurare la provenienza delittuosa del solo motociclo per il quale era già stata sporta denuncia di furto. Invece, per quanto riguarda la provenienza delle macchine da cucire e delle chitarre oggetto di sequestro, il giorno successivo venivano effettuati più accurati accertamenti d’ufficio.
Da una attenta osservazione delle chitarre si constatava che su una di esse vi erano alcuni adesivi riconducibili ad un centro ricreativo di Catania, avente sede nel medesimo quartiere, la cui responsabile, contattata telefonicamente, riferiva che alcuni giorni prima erano state trafugate dal centro due chitarre e quattro macchine da cucire. Pertanto, la persona offesa veniva invitata a formalizzare la relativa denuncia.
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