Palermo, 13 Maggio 2020- “Ringraziamo il Presidente Musumeci per avere trasformato la Sicilia in una barzelletta che farà il giro del mondo, ma mentre l’intero pianeta riderà, sarà il popolo siciliano a soffrire di questa ennesima offesa alla sua intelligenza e alla sua dignità”.
Così Franco Calderone, responsabile in Sicilia del Movimento per l’equità territoriale (fondato dallo scrittore e giornalista meridionalista, Pino Aprile), commenta la decisione del Presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, di affidare l’assessorato regionale ai Beni culturali e all’Identita siciliana alla Lega di Matteo Salvini.
“Se da un punto di vista politico si potevano comprendere le ragioni di un ingresso in giunta della Lega, – prosegue Calderone – è folle ed offensiva la decisione di affidare a questo partito quella particolare delega che rappresenta lo spirito dell’intera Sicilia. Stiamo parlando non solo di un partito che sta alla cultura come il giorno con la notte, ma anche di un partito che sul vilipendio della Sicilia ha costruito la propria storia. Fino a pochi anni fa i leghisti gridavano ‘Forza Etna’ e oggi, per decisione di Musumeci, debbono rappresentare l’identità e la cultura della Sicilia. Chissà, magari quest’anno riempiranno l’ampolla con l’acqua del fiume Oreto; chissà, magari vedremo le nostre opere d’arte con i caschi da vichingo e Alberto da Giussano al posto di Antonello da Messina”.
“ Ironia a parte, – aggiunge il responsabile siciliano del movimento di Pino Aprile – con questo gesto, Musumeci ha rivelato la sua vera natura indignando l’intera Sicilia: peggio di un mercante in fiera, peggio di chi lo ha preceduto. Un Presidente senza poteri votato al consociativismo e pronto a fare violenza alla Sicilia e ad i siciliani. Infatti, il motivo per cui non ha pensato ad una delega diversa da dare alla Lega è semplicemente scandaloso: non scontentare il duo Micciche’- Cracolici nel caso dell’assessorato all’Agricoltura, che era la prima richiesta della Lega. I due, infatti, non hanno nessuna intenzione di rinunciare al potere che esercitano dentro quelle stanze, e Musumeci ha ceduto alle pressioni di un Presidente dell’Ars che rappresenta un partito in estinzione e di un esponente dell’opposizione. Lo stesso vale per gli altri assessorati: Musumeci non ha potuto spostare nessuno degli undici assessori della sua Giunta perché ha ceduto ai veti degli altri alleati. Ci chiediamo: ma che razza di Presidente è un Presidente che non decide niente? Ma che razza di Presidente è un Presidente che non sa imporsi? Ma che razza di Presidente è un Presidente che, per meri calcoli personalistici, affida alla Lega l’assessorato più rappresentativo dello spirito siciliano? La Sicilia sbeffeggiata e offesa in maniera così plateale – chiosa Calderone – questa volta non lo perdonerà, può starne certo. Passerà alla storia come il Presidente che ha coperto di ridicolo, dinnanzi al mondo, il suo popolo. Pino Caruso diceva che la Sicilia ha tutto, le manca il resto. Ecco, Musumeci ha dato alla Sicilia il resto…”.
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