Di Carmelo Santangelo
L’Associazione culturale OnmArt, presieduta dal Prof. Salvo Luzzio,con la collaborazione dell’ Avv. Giovanna Cannatella, il Circolo Sant’Agata al Castello, la poetessa Ioanna Leone e con il patrocinio del Comune di Aci Castello, nella ricorrenza del 894° anniversario del ritorno in patria delle sacre reliquie di Sant’Agata, Vergine e Martire hanno organizzato la rievocazione storica del rientro in patria delle Reliquie di Sant’Agata (trafugate nel 1040 dal Generale Maniace e portate a Costantinopoli), giunto con successo alla VI edizione.
Come raccontato nel libro dal titolo “Curiosità Medievali” di Agata Teresa Motta,Le reliquie della “Santuzza” toccarono le città di Costantinopoli (oggi Istanbul), Galatina in prov. di Lecce,Messina e Palermo lasciando un segno di del passaggio con una reliquia della Santa, questo fa si che le stesse sono diventate citta che venerano la Santa Padrona di Catania.
Il ritorno in patria delle spoglie della Vergine Santa assume un significato di primaria importanza storica culturale, fa rivivere quel momento di gioia atteso da tanto tempo dai catanesi e degli acesi che illumina anche lo storico porticciolo di approdo di Aci Castello (protagonista dell’evento).
L’evento, se pur ridotto a causa di prevenzione contagi da pandemia, è stato molto partecipato da personaggi della cultura, associazioni culturali, dalla Presidente della FIDAPA di Gravina di Catania Prof. Agata Motta con alcune socie, da una grande pittrice, Anna Rondine, che ha messo in mostra per l’occasione un suo dipinto raffigurante Sant’Agata, grande pubblico e devoti catanesi
IL discorso commemorativo tenuto ai piedi del Castello Normanno è stato tenuto dal prof. Salvo Luzzio, che ha ricordato il trafugamento e il ritorno in patria della spoglie di Sant’Agata.
“ Nell’anno 1040, a seguito della battaglia di Troina, il binzantino e spietato condottiero, Generale Maniace, sconfisse le truppe musulmane, padroni del governo siciliano, detto personaggio, come trofeo di guerra trafugò le reliquie preziose di Santa Lucia a Siracusa, ed a Catania quelli di San Leone, Sant’Euplio e Sant’Agata, che dopo alcuni giorni, i corpi furono imbarcati su una barca e portati e custoditi a Costantinopoli”.
La leggenda, narra che Sant’Agata apparve in sogno a Gisliberto, soldato della guardia imperiale bizantina, esprimendo la volontà di tornare in patria. Il sogno si ripeté e questi, si confidò con l’amico soldato Goselmo, decidendo di dare seguito al sogno della divina Santa, quindi i due soldati trafugarono le reliquie ben custodite della Santa a Costantinopoli, nascondendole nelle sacche dove tenevano le frecce.
Le reliquie giunte in terra Siciliana furono prese in consegna dal Vescovo Maurizio che in quel momento risiedeva ad Aci Castello le richiese in una cappella all’interno del Castello Normanno e il 17 Agosto ritornarono dopo 86 anni a Catania presso la Cattedrale.
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