-“Bambini, mettetevi in fila: chi di voi vuole andare dalla mamma, faccia un passo avanti?”- I bambini ebrei, ignari della loro sorte, sorridevano sempre e si abbracciavano tra di loro. Rispondevano tutti: si; venivano invece condotti nelle camere a gas per essere uccisi. Il genocidio ebraico, fa male ogni qual volta vengono ricordate le atrocità subite dal popolo ebraico, si ritorna indietro, ad una pagina della storia terribile e inaccettabile. Esperimenti, lavori forzati e torture erano all’ordine del giorno. L’ONU IL 1°Novembre del 2005 ha istituito “La giornata della memoria” per commemorare le vittime dell’olocausto. Sei milioni furono gli ebrei uccisi, ma questo crimine contro l’umanità non fu il solo ad essere compiuto. Caddero insieme ai nostri amati ” fratelli maggiori”: omosessuali,(triangolo rosa) zingari,(triangolo marrone) Testimoni di Geova, (triangolo viola) e Massoni. (triangolo rosso rovesciato) Tutto queste atrocità ad opera di un pazzo: Hitler.
Personalmente, fui onorata due anni fa di aver conosciuto l’ultima bambina ebrea sopravvissuta, in occasione della presentazione presso il Comune di Belpasso, del suo libro e nel 1986: I’m a star, sono una stella. Parlo di Inge Auerbacher, diventata un Chimico trasferitasi negli Stati uniti con la sua famiglia dopo la seconda guerra mondiale. Aveva sette anni nel 1942 quando il suo paesino in Germania, Kippenheim vicino la foresta nera, venne rastrellato dagli ebrei arrestati e condotti nel campo di concentramento di Terezìn. La Shoa di cui fu testimone, racconta di uomini, donne e bambini sterminati. Le capitava di giocare con un bimbo e poi non rivederlo più. Ricordava lucidamente gli sguardi gelidi di odio dei nazisti, il terrore negli occhi di innocenti che sapevano di non sopravvivere per raccontarlo. Non sapeva nemmeno lei come fosse stata risparmiata. Un miracolo di allora come oggi che all’età mdi 86 anni, la signora Inge gira per le scuole di tutto il mondo(oggi virtualmente per cause pandemiche) per far conoscere le atrocità naziste e la sua storia. Non resta che inchinarci ad una preghiera per ricordare tutte le vittime citate, ma anche tutta l’europa che visse di povertà e stenti, fino all’arrivo degli alleati, Americani in Italia e Sovietici. Commemoriamo anche tutti i nostri partigiani e staffette che non esitarono ad aiutare ebrei e popolazione cercando di difendere, nascondere vittime sfuggendo ai nazisti. In un abbraccio virtuale uniamoci come fratelli a tutti gli ebrei che oggi commemorano questo genocidio. Un popolo che ha alzato la testa, ed ha ricominciato tutto da capo. Che sia un giorno della memoria perenne e non solo il 27 gennaio.
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