Il Museo dello Sbarco ha da stamane un nuovo plastico ottagonale, che riproduce in scala ridotta la Battaglia di Primosole. La ricostruzione con soldatini e mezzi militari in miniatura è stata realizzata dal Centro di Modellismo Storico in collaborazione con la Saimex.
Il nuovo plastico sostituisce il precedente, depredato dai giovani visitatori che nel corso del tempo hanno portato via come souvenir soldatini e carri armati. Un cupola in plexiglass impedirà adesso a chiunque di portar i pezzi del plastico (diorama in termine tecnico) che è collocato al secondo piano del Museo.
La scena rappresenta in miniatura la parte iniziale della Battaglia di Primosole, che cominciò la notte del 13 luglio 1943 e vide contrapposte le forze militari dell’Asse (cioè Italiani e Tedeschi) a quelle del British Army. I britannici tentarono di occupare il “ponte Primosole”, sul fiume Simeto, punto strategico e via principale per l’accesso a Catania, ma furono bloccati. L’avanzata fu ostacolata da una Divisione Costiera italiana e da un reggimento tedesco. Ma furono soprattutto i soldati del X Reggimento Arditi a distinguersi nella battaglia di Primosole: guidati dal capitano Paradisi, a bordo di sei camionette, aprirono il fuoco in una azione di sfondamento lanciata sul ponte. Gli inglesi, sorpresi dalla rapidità del contrattacco, ripiegarono di alcuni chilometri verso sud, fino al bivio Jazzotto. I cruenti scontri durarono fino al 16 luglio e proseguirono oltre, in quella che fu chiamata complessivamente la Battaglia del Simeto. Soltanto a fine luglio Catania fu occupata da britannici.
Il nuovo plastico è stato commentato dai visitatori intervenuti, alcuni dei quali abituali (c’era un signore di Mantova, che al Museo torna “ogni anno come in pellegrinaggio”) e da testimoni diretti e indiretti di quelle vicende: il figlio di un militare carrista, ad esempio, ha affermato di sentirsi al Museo “come a casa” propria; mentre una signora che era una bimba quando avvenne lo Sbarco ha ripercorso con nitida memoria quei fatti.
Un appassionato di storia militare ha illustrato la storia del Castelletto Trigona (che all’epoca era a Sud del Simeto mentre adesso è a Nord, a causa della deviazione dell’ansa del fiume) appartenente al duca di Misterbianco: quel magnifico edificio, unica struttura turrita della zona, fu utilizzato come punto di osservazione ed avvistamento prima dagli italiani e poi dai britannici. A causa dei bombardamenti italiani subì gravi danni. Anche questo edificio che appartiene ancora ai Trigona potrebbe diventare tappa di un futuro Percorso della Memoria.
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