La Traviata del Sicilia Classica Festival al Teatro antico di Taormina

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La Traviata del Sicilia Classica Festival al Teatro antico di Taormina

È con soddisfazione che Nuccio Anselmo, direttore artistico del  “Sicilia Classica Festival”, ci ha detto appena finita la rappresentazione: “Finalmente siamo ripartiti e lo abbiamo fatto in grande stile, in una location straordinaria e con un cast di eccezione. Il risultato è stato un tripudio di emozioni, sia per il pubblico presente che per i protagonisti che, dopo lunghi mesi di chiusura dei teatri, hanno potuto finalmente esibirsi dal vivo”.

 

In effetti lo sforzo è stato notevole. Erano impegnati centoventi maestranze circa, tra solisti, coristi, orchestra, ballerine, elettricisti, costumisti sarte e macchinisti, stanchi e felici d’avere potuto sperimentare la gioia di “riportare l’Opera al pubblico”.

 

Il pubblico non è mancato, Giuseppe Verdi e la sua Traviata sono un sicuro investimento intermini di richiamo a venire a teatro; coloro che hanno sfidato il caldo asfissiante e non hanno saputo resistere al richiamo del bel canto sono stati premiati perché la serata, che è stata presentata da Alessandra Costanza, si è aperta con l’esibizione di Je veux vivre di Gounod del soprano di fama internazionale Desirée Rancatore, per l’occasione premiata per i suoi 25 anni di carriera alla presenza del Vice Sindaco di Taormina, Vincenzo Scibilia,  e dell’Assessore al Turismo Sport e Spettacolo del Comune di Terrasini, Vincenzo Cusumano.

 

Nel ruolo principale di Violetta si è esibita, bravissima, Maria Francesca Mazzara, che con l’interpretazione magistrale del suo personaggio, nella voce come nei movimenti, ha incantato il pubblico.

 

Impeccabili anche gli altri due protagonisti, artisti di calibro nazionale ed internazionale: Alberto Profeta, che ha cantato nel ruolo di Alfredo Germont e Francesco Vultaggio, nel ruolo di Giorgio Germont. Ad accompagnarli l’Orchestra Filarmonica della Sicilia e il Coro Lirico Mediterraneo diretti dalla giovane e talentuosa Direttrice d’Orchestra, Alessandra Pipitone.

 

“Abbiamo voluto valorizzare la voce degli artisti e scavare nell’identità dei personaggi in uno scenario magico – ha commentato il regista Salvo Dolce – Ne è venuta fuori una Traviata molto fine, essenziale, senza inutili orpelli, che dai numerosi applausi pare abbia fatto breccia nel pubblico. Per noi un risultato eccezionale frutto di un lavoro di squadra in cui la passione era denominatore comune”.

 

Al successo dello spettacolo hanno concorso anche i comprimari Valentina Vinti nel ruolo di Flora Bervoix, Francesco Ciprì in Gastone, Alberto Crapanzano nel ruolo del Barone Douphol, Ester Gabriella Ventura in Annina e Luigi Milazzo nel ruolo del fido Giuseppe. Si sono inoltre esibiti Claudio Mannino, nel ruolo del Marchese D’Obigny; Davide Marcon nel Dottor Grenvil e Settimo Scamardi, nel duplice ruolo di commissionario e domestico di Flora. Le coreografie, meravigliose, sono di Stefania Cotroneo, i costumi di Fabrizio Buttiglieri, light designer Gabriele Circo.

 

A dire il vero, come spesso accade, non tutte le ciambelle riescono col buco. Una maggiore conoscenza del Teatro Greco Romano di Taormina avrebbe consigliato agli attori di non voltarsi durante il canto perché la parete di fondo squarciata, dimezza la potenza dell’emissione delle voce che arriva al pubblico.

 

La regia, poi, ha privato, nel finale – con una scelta legittima, ma discutibile – gli amanti dell’Opera delle estreme battute di Alfredo e del Dottore che così tanto si accordano con le possenti note finali.

 

Da sottolineare la eccellente prova del coro e dell’orchestra diretta da una bravissima Alessandra Pipitone. Gli ottoni poi, hanno dato una prova magnifica della loro presenza.

 

Lo spettacolo  verrà riportato in scena anche il 20 e il 21 agosto all’Anfiteatro Villa a Mare di Terrasini, e il 31 agosto nuovamente al Teatro antico di Taormina.

 

 

La foto è redazionale.

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