Micalizzi Alfio Fabio nella qualità di Presidente della Federazione Armatori Siciliani (associazione costituita con atto pubblico in data 15-07-1991), di riferimento agli aumenti sproporzionati registrati e subiti, e, che negli ultimi 15/20 giorni hanno riguardato tutti i prezzi dei beni di consumo causati dell’aumento pagato alla pompa del prezzo dei carburanti, visto che, il prodotto petrolifero risulterebbe esserci in quantità, visto che le aziende che trattano l’acquisto e la vendita dei prodotti petroliferi avevano già grandi scorte depositate nei serbatoi ancora prima dei fatti che riguarderebbero le guerra in Ucraina o per altri fattori di impedimento, nelle scorse ore ha formalizzato il deposito di una denuncia querela presso la Procura della Repubblica di Roma nei confronti di tutti i responsabili che saranno individuati a seguito di indagini preliminari, ecc., di danno aggravato e continuato ai cittadini utenti consumatori e, alle Imprese del settore pesca, agricolo, dei trasporti nonché di danno aggravato e continuato al futuro dei bilanci familiari dei cittadini utenti consumatori e delle Imprese di tutte le categorie.
La F.A.S. chiede che vengano acquisiti agli atti della comunicazione di notizia di reato protocollata, tutto ciò che riguarda il tracciamento degli acquisti dei carburanti destinati al mercato Italiano e, tutti gli atti che documentano la relativa distribuzione dei ricavi sproporzionati incassati in questi giorni di disagi documentati da numerose testate giornalistiche e telegiornali regionali e nazionali oltre alle segnalazioni effettuate dalle associazioni dei consumatori e di categoria.
A parere del Presidente della Federazione Armatori sarebbe utile, nell’interesse del bene comune e, per stanare i “soliti furbetti” che l’Autorità Giudiziaria attivi subito tutto ciò che è previsto dalle norme vigenti in materia e, quindi affidi le indagini alla Polizia Giudiziaria idonea ad acquisire agli atti tutto ciò che riguarda le manovre effettuate dai presunti “speculatori” i quali, a parere di molti, avrebbero potuto godere e probabilmente continuano a beneficiare in modo fraudolento di vantaggi conseguenti all’ aumento sproporzionato del prezzo alla pompa di Diesel e Benzina e, di conseguenza di molti alti prodotti beni e servizi.
Il comparto pesca, ad esempio, proprio conseguentemente a tutti gli aumenti giornalieri dei carburanti registrati nell’ultimo mese solare, si trova in grave stato di crisi e, molti pescherecci sono già fermi in porto, così come documentato da diversi programmi televisivi, notizie stampa e TG nazionali, e molti altri presto lo saranno.
Si rischia il fallimento di numerose piccole e medie imprese del settore pesca e relativa perdita di migliaia di posti di lavoro
Lascia un commento
You must be logged in to post a comment.