SAN GREGORIO – «Preliminarmente, va detto che durante l’anno in corso il Comune di San Gregorio, e segnatamente il centro storico, subisce sistematicamente l’interruzione dell’erogazione dell’acqua potabile in modo parziale e totale per la durata di almeno una settimana consecutiva». Questo quanto risulta dalla denuncia effettuata lunedì 31 ottobre dal consigliere comunale Giovanni Zappalà presso la stazione dei carabinieri di San Gregorio. Il consigliere, accompagnato nell’occasione dal presidente del Consiglio comunale Salvo Cambria e dalle consigliere Graziella Ferro e Giulia Ruvolo, ha voluto sporgere denuncia nei confronti dell’Acoset Spa per «interruzione di pubblico servizio presumibilmente dal 22 al 31 ottobre».
Per Zappalà «si è raggiunto l’apice di una situazione insostenibile, dunque se vi sono delle irresponsabilità da parte dell’ente erogatore queste devono essere accertate e sanzionate, perché non si gioca con la salute e i diritti dei cittadini, che oltretutto pagano senza avere un servizio serio». Un concetto pienamente condiviso dagli altri consiglieri. Una battaglia che dura ormai da tempo. Cambria ha precisato inoltre di aver «contattato personalmente il presidente della società Acoset Spa per invitare lui o chi per lui a partecipare al nostro Consiglio comunale di giovedì 3 novembre, ma la risposta è stata subito negativa e oltretutto risulta ancor più grave il fatto che a nove giorni consecutivi di disagio lo stesso presidente non era nemmeno al corrente della diffida inviatagli dal sindaco Corsaro».
Proprio il primo cittadino sangregorese ha infatti specificato di essersi «mosso personalmente tramite solleciti e diffide, dopo che il rapporto tra gli uffici tecnici di competenza non ha dato esito fruttuoso. Ho avuto risposta da parte dei dirigenti dell’Acoset Spa circa le problematiche che causano questo sgradevole disagio – ha continuato il sindaco – ma al giorno d’oggi nulla è cambiato. Pertanto tenteremo di rifornire di acqua tramite autobotti chi è in grave disagio, prestandoci al rimborso spesa per coloro che in questi giorni hanno provveduto privatamente alla fruizione di un bene di prima necessità», ha concluso.
L’amministrazione comunale intanto si è costituita parte civile.
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