Presso l’Associazione Città Insieme si è svolto un incontro dal titolo “Tra Affari e speculazioni, come prenderci cura della città”,in una città che è resa sorda e muta dai comitati d’affari , dove i soprusi sono diventati leggi e norme.
In questo contesto Città Insieme, che non si candita alle elezioni Mirko Viola moderatore della serata ha voluto ribadirlo, cerca con questi incontri non solo di dare voce alle storture presenti in città ,ma di trovare soluzione, dando voce anche e soprattutto ai cittadini. “noi viviamo in una città che è stata stuprata da un trio formato dai colletti bianchi, dalla malavita , da amministratori che hanno voluto chiudere gli occhi.”, in effetti noi lo vediamo oramai da anni quello che succede in città né abbiamo preso coscienza ma non basta, bisogna dare delle cure a questa nostra Catania , che non è solo la festa di Sant’Agata.
Uno dei relatori l’arc. Aurelio Cantone continua dicendo che questo sistema ha creato una serie di opere incompiute con strego di denaro pubblico, come ad esempio tutti gli ex ospedali Santa Marta, Vittorio Emanuele, Santo Bambino. La professoressa Laura Saja docente presso l’Università di Catania prova a dare una soluzione”bisogna partire con una progettualità dal basso, dai quartieri coinvolgendo tutte le forze sane presenti”solo cosi creando movimento progetti di risanamento urbanistico posso venire alla luce ed essere compiuti , come ad esempio spostare gli uffici amministrativi nelle periferie , creare movimento in modo che la società civile posso bloccare gli interessi dei comitati d’affari.
Giuseppe Messina anch’ esso Architetto , membro del consiglio “la problematica è che manca la visione di un futuro per la città” una visione nel suo insieme, dove le norme urbanistiche sono vecchie oppure non consone con le problematiche urbanistiche della città che permettono di depistare eventuali progetti sani di riqualificazione del tessuto della città , noi a Catania abbiamo un grosso problema quello della mancanza in maniera sufficiente di spazi aperti dove in caso di terremoto la popolazione possa andare , soprattutto nel centro storico
Lascia un commento
You must be logged in to post a comment.