Stati Generali dei Commercialisti, videomessaggio del Presidente Meloni

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Stati Generali dei Commercialisti, videomessaggio del Presidente Meloni

Stati Generali dei Commercialisti :

Il videomessaggio di saluto del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, agli Stati Generali dei Commercialisti, in corso a Roma.

Buongiorno a tutti,
saluto il presidente del Consiglio nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili de Nuccio e ovviamente lo ringrazio dell’invito. Saluto i Ministri, le Autorità, i presidenti e i consiglieri dei 131 Ordini territoriali e tutti i delegati presenti.
Mi voglio unire al ricordo di tre vostri colleghi che purtroppo non ci sono più e che oggi avete scelto di commemorare: Nicoletta Golisano, Fabiana de Angelis e Antonio Novati. Come sapete, io conoscevo personalmente e molto bene una di queste vittime, Nicoletta. Era per me un’amica sincera e discreta, una donna straordinaria e una mamma altrettanto eccezionale, una professionista con un senso del dovere fuori dal comune. Nicoletta e io abitavamo nello stesso palazzo, lei al piano di sopra, e io e lei di solito ci scrivevamo intorno alle 6.40 del mattino, nell’unico momento “tranquillo” della nostra giornata, perché Nicoletta lavorava sempre, esattamente come capita anche a me. Oggi mi manca molto, e porto nel cuore il suo sorriso, la sua bellezza, il suo senso del dovere, la sua dedizione del lavoro. Vi ringrazio davvero per questo ricordo, che è un pezzo anche della mia vita. Ringrazio per aver voluto dedicare a lei, a Fabiana de Angelis e Antonio Novati, delle borse di studio. Perché certe storie impattano nell’immediato e poi rischiano di essere dimenticate. Ma io credo che professionisti che, di domenica mattina, si trovavano a onorare il loro impegno non debbano essere dimenticati in questa mattina. Credo che la scelta di dedicare a loro delle borse di studio onori la loro memoria, è una scelta che apprezzo molto.
Mi dispiace non poter essere lì con voi per questa edizione degli Stati generali dei commercialisti italiani, ma non ho rinunciato al mio contributo ai vostri lavori. L’ho sempre portato e voglio portarlo anche stavolta. Ben prima dall’inizio di quest’esperienza di Governo, consideriamo voi commercialisti e tutti i professionisti degli interlocutori privilegiati. Il mondo delle professioni è al centro dell’azione del Governo, in coerenza con quello che abbiamo sempre pensato e sostenuto.
L’Italia è la Nazione con il più alto numero di professionisti in Europa e quello italiano è un modello sociale, economico e culturale che noi vogliamo sostenere e valorizzare. La ragione è semplice: con la loro competenza e con la loro deontologia, i professionisti si mettono al servizio dei cittadini, sono loro alleati, sono i ‘difensori’ degli italiani. Sono, per la mia idea di che cosa sia la politica, un’estensione di quello che chi fa politica con la ‘P maiuscola’ vive come proprio impegno.
Voi commercialisti ed esperti contabili siete un pezzo insostituibile di questo mondo e siete chiamati ogni giorno a portare avanti un compito sempre più delicato e complesso: fornire assistenza e consulenza specializzata ai cittadini, alle famiglie e alle imprese. E questo, lo sappiamo, va ben oltre e sempre di più, la redazione della dichiarazione dei redditi o del bilancio. Voi operate al fianco dello Stato e per lo Stato ed esercitate quelle determinate funzioni che vi sono state delegate in virtù della riconosciuta sussidiarietà nei confronti della Pubblica amministrazione, con beneficio per tutta la collettività.
Siete un punto di riferimento per gli italiani nel rapporto con il Fisco e ricoprite un ruolo insostituibile nel tessuto economico e sociale della nostra Nazione. I professionisti sono una risorsa, sono uno straordinario valore aggiunto, una risorsa per i cittadini e per le Istituzioni. Su questo assunto abbiamo impostato il nostro impegno in questi anni e costruito quel rapporto di collaborazione che ha portato finora ottimi risultati.
Mi riferisco ad esempio al lavoro attento e scrupoloso che ci ha permesso di varare nella scorsa legislatura la legge sulla malattia e sull’infortunio del professionista e che ci ha condotto poche settimane fa, ed è una delle cose delle quali io vado maggiormente fiera, all’approvazione in Parlamento dell’equo compenso.
Una legge della quale io rimango prima firmataria e che ha un obiettivo semplice: restituire dignità e giustizia ai tanti professionisti ai quali sono state imposte per troppo tempo condizioni economicamente inique dai cosiddetti ‘contraenti forti’. Ringrazio ancora una volta tutti i parlamentari e le associazioni di categoria, inclusa ovviamente la vostra, che hanno contribuito a raggiungere questo traguardo. Perché è stato un lavoro corale quello che abbiamo fatto.
Vedete, noi pensiamo che non si possa prescindere dalle competenze, particolarmente dalle competenze dei professionisti. Non possono farlo gli italiani, non possono farlo le Istituzioni. Non lo ha fatto questo Governo, che ha voluto coinvolgere voi commercialisti nel lavoro di scrittura della delega fiscale. Una riforma che l’Italia aspettava da 50 anni e che noi consideriamo fondamentale per rilanciare la crescita e creare un rapporto completamente nuovo tra lo Stato e il contribuente, un rapporto di fiducia, semplificando gli adempimenti e assicurando maggiori garanzie contro un Fisco che troppo spesso è sembrato vessatorio.
Sono tanti gli obiettivi che ci prefiggiamo con questa riforma: ridurre il carico fiscale; premiare chi produce e lavora di più con una tassa piatta agevolata sugli incrementi di salario; sostenere chi investe e assume in Italia secondo il principio “più assumi, meno tasse paghi”, cioè più è alta l’incidenza di lavoro, di manodopera, in rapporto al fatturato e meno tassi devi allo Stato, perché più lavori crei e più aiuti lo Stato; e poi scrivere regole contabili chiare e certe per liberare le migliori energie della nostra Nazione e rendere più attrattiva l’Italia a livello internazionale per chi vuole investire e produrre in Italia.
Certo, è un programma ambizioso però come si sa la determinazione non ci manca. E ci auguriamo di continuare a vedervi al nostro fianco in questo percorso, così come avete fatto finora. Mi riferisco ai tanti contributi che avete proposto e che in molta parte sono stati accolti. Penso alla sospensione nel mese di agosto dell’invio degli atti di accertamento e allo spostamento dei termini di versamento che ricadevano nel periodo di pausa feriale in modo da rendere più sereno il rapporto tra Fisco, contribuenti e consulenti. Ricordo anche il graduale superamento dell’Irap per le associazioni tra professionisti così da dare un forte impulso alle aggregazioni professionali. Penso infine alla necessità di garantire una migliore proporzionalità del sistema sanzionatorio tributario per costruire un fisco più equo e capace di mettere, soprattutto chi è più in difficoltà, nelle condizioni di adempiere ai pagamenti senza ingiuste onerosità.
Il cammino per dare piena e concreta attuazione alla delega fiscale è solo all’inizio. C’è tanto lavoro da fare, ma sono certa che potremo contare sul vostro prezioso contributo. I professionisti hanno tutte le competenze necessarie per aiutare il decisore politico, affiancarlo nella definizione di norme spesso molto tecniche e nel processo di semplificazione della burocrazia, dove possibile, perché anche questo va fatto.
Di questa capacità abbiamo bisogno per scrivere insieme un nuovo Patto fiscale per l’Italia e inaugurare una nuova era nei rapporti tra Fisco e contribuenti, e dunque tra Stato e cittadini, cioè ispirata alla reciproca fiducia e al riequilibrio dei rapporti.
Sarà una sfida intensa ma sarà anche una sfida entusiasmante. Un tassello fondamentale per ridare nuovo slancio alla nostra Nazione.
A me piace pensare che siamo stati alleati fin qui, perché molte sono le cose che insieme siamo riusciti a fare per il bene di questa Nazione. E confido che saremo alleati anche in futuro.
Grazie a tutti e buon lavoro!

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