Centomila, uno, nessuno. La silloge pirandelliana di Giuseppe Pambieri al Cortile Platamone.

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Centomila, uno, nessuno. La silloge pirandelliana di Giuseppe Pambieri al Cortile Platamone.

“CENTOMILA, UNO, NESSUNO: la curiosa storia di LUIGI PIRANDELLO” per la regia Giuseppe Argirò è’ un viaggio ironico e appassionato nel multiforme universo dello scrittore siciliano, un ritratto inedito disegnato attraverso le figure più significative della sua vita, le sue opere, il suo pensiero; una riflessione scanzonata e umoristica sull’uomo del Novecento, a cui solo la scena può dare voce.

“Una notte di giugno caddi come una lucciola sotto un gran pino solitario in una campagna d’olivi saraceni affacciata agli orli d’un altipiano d’argille azzurre sul mare africano”. Così Pirandello descrive l’inizio del suo “involontario soggiorno sulla terra”.

L’uomo nato dal Caos si consegna al mito e guarda vivere i suoi personaggi che riannodano i fili segreti e misteriosi della sua biografia. L’autore agrigentino la vita l’ha scritta e l’ha vissuta, identificandosi in ognuna delle sue creature.

Lo spettacolo, affidato alle profonde risonanze di Giuseppe Pambieri, racconta gli aspetti meno visitati dell’esistenza di Pirandello: dal rapporto con la domestica Maria Stella che nutrì l’immaginazione religiosa dell’autore e il suo mondo magico popolare, tanto da guadagnarsi una citazione nella prefazione dei Sei personaggi, alla figura del precettore, custode del suo apprendistato culturale, dai tumultuosi anni giovanili e dal rapporto conflittuale con il padre al soggiorno tedesco e agli amori specchio di un immaginario erotico ossessivo e di una personalità complessa e tormentata.

La drammaturgia rivela l’uomo Pirandello con le parole dei suoi personaggi, attraversando narrativa, poesia e teatro: da Il fu Mattia Pascal al Padre dei Sei personaggi, dall’Enrico IV a Laudisi del Così è (se vi pare) e a Leone Gala de Il giuoco delle parti, fino a L’uomo dal fiore in bocca. I temi dell’amore, della follia, della morte, del tragico emergono dall’inconscio dei diversi protagonisti e trovano spazio in una realtà sempre attuale.

La scena così come la vita non si conclude e Pirandello ne è la metafora più viva, come testimoniano I giganti della montagna e l’incontro fra Ilse e Cotrone vicino all’olivo saraceno, dove tutto ebbe inizio, ma non una fine.

In un momento di pausa delle prove abbiamo chiesto a Giovanni Anfuso regista e curatore della rassegna teatrale che ospita lo spettacolo, cosa lo ha spinto a metterlo in cartellone: “E’ un lavoro di forte impatto artistico e culturale, il pubblico catanese scoprirà molte cose di Luigi Pirandello che sono pressoché sconosciute tranne che agli addetti ai lavori, come si dice in questi casi.  Sono molto felice di ospitare questo spettacolo che tanto successo a riscosso in tutta Italia. Non a caso ho voluto, in tutti i modi, inserirlo nella sezione prosa di “Nuovi Confini”. Centomila, uno, nessuno viene ad arricchire i nostri “Nuovi Confini“, con la maturità artistica e l’interpretazione rotonda di un grande mattatore: Giuseppe Pambieri. A lui, mi lega un’amicizia antica oltre un rapporto professionale consolidato negli anni. La nostra ultima volta risale appena a marzo/aprile dello scorso anno che vede Pambieri protagonista in “Una storia semplice” di Leonardo Sciascia , con la mia regia appunto, in una coproduzione fra il Teatro Stabile di Catania e il teatro Vittoria di Roma.

Chi ha voglia di scoprire un Pirandello a cavallo fra i suoi grandi personaggi e gli aneddoti della vita privata (il difficile rapporto col padre, la follia della moglie, eccetera) non può certamente mancare a questo unico appuntamento di venerdì 14 Luglio alle 21,15 al Cortile Platamone di Catania”.

Nuovi Confini è una rassegna organizzata dal Comune di Catania- Assessorato alla Cultura in collaborazione con l’Associazione Algos-Monk Jazz Club e la Compagnia Produzioni Raffaello ed è inserita nel più ampio cartellone del Catania Summer Fest.

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