Francesco D’Amore, cronista per caso ma per amore della sua città, Catania.

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Francesco D’Amore, cronista per caso ma per amore della sua città, Catania.

Riceviamo questa lettera e la pubblichiamo come comunicato di un cittadino: Francesco D’amore.

QUALE FUTURO PER CATANIA?

Ecco che, un semplice cittadino come me, Francesco D’amore, riesce a diventare cronista e a denunciare una situazione che ormai dal 16 luglio seguiamo ora per ora. Da maggio ormai i turisti scappano da Catania lasciando sul web immagini di montagne di spazzatura ed ecco che adesso, dal 16 luglio, i turisti non riescono nemmeno ad atterrare a Catania né ad andarsene. Un terminal è andato a fuoco e il caos è servito, a ciò si sono aggiunti gli incendi che hanno messo in ginocchio Catania e gran parte della Sicilia. Il 25/07/2023 tutti i catanesi, me compreso, ci siamo sentiti accerchiati da incendi le cui cause sono da imputare alle alte temperature che hanno fatto bruciare i pali della luce. Ma è possibile che chi come me paga ogni mese la luce e l’acqua si è trovato in casa con oltre 45 gradi senza la possibilità, per più di 100 ore, di fruire di acqua e di condizionatore? Inaccettabile l’assenza della voce e della fattività del primo cittadino di cui tutti ci chiediamo… “Ma avrà dormito in macchina come noi o al fresco tra morbide lenzuola?” Senza considerare i malori agli anziani, ai bambini e a tutte le categorie fragili. Siamo davvero SENZA SPERANZA! Forse adesso potremo assistere ad una nuova ondata migratoria perché certamente nessuno vuole rimanere in questa città sommersa dalla spazzatura, dove nessun turista vorrà di certo ritornare, arida a causa degli incendi e senza autorità che provvedano alle vere emergenze. Ma vi sembra giusto che il ministro della protezione civile, catanese come noi, si sia limitato a dire che fra due anni l’ENEL riceverà 400milioni di euro per il rifacimento delle linee elettriche in Sicilia e ciò nonostante sia risaputo cer gli stessi operai dell’ENEL abbiano da tanto tempo e per più volte denunciato la fatiscenza degli impianti. Ma stiamo scherzando? L’emergenza è adesso e gli interventi devono essere veloci, tempestivi e fatti bene, non come l’asfalto posato pochi giorni fa e già pieno di buche talmente importanti da mettere a rischio persino la vita dei cittadini. Da troppi ventenni non abbiamo più avuto amministratori capaci di interagire costruttivamente con il tessuto sociale, ne politici capaci di immaginare progetti di crescita del territorio Siciliano, che mettendo al centro il lavoro, finiscono col mettere al centro dell’intervento l’uomo. Né si può dire che sia stata meglio se la destra o la sinistra. Sono stati insufficienti tutti.. Negli anni sessanta Catania era la Milano del sud, oggi Milano è la città europea che tutti conosciamo, mentre Catania ha raggiunto i livelli di degrado che sono sotto gli occhi di tutti. Sveglia! Chiediamo a tutti i nostri politici di smetterla di parlare. Chiediamo loro operare contro il degrado, la disoccupazione e l’inciviltà, per la sicurezza e il convivere civile., Altrimenti farebbero meglio a dimettersi perché non se ne può più: manca tutto. Mancano le strade, le autostrade, le strutture ,le infrastrutture e conseguentemente le condizioni minime per essere europei.

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