Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha sollevato gravi preoccupazioni riguardo alla mancata programmazione e alle carenze nelle verifiche degli investimenti infrastrutturali nell’aeroporto di Catania e della Sicilia orientale. A seguito dell’incidente verificatosi, le conseguenze sul sistema produttivo dell’isola sono state notevoli, interessando sia il settore turistico nel pieno della stagione estiva, sia la reputazione a lungo termine della regione.
Ad una settimana dall’incidente, la situazione non è ancora chiara e non sono state fornite informazioni sul piano d’azione per recuperare i ritardi nello sviluppo dell’aeroporto sovraccarico. Il Ministro ha espresso comprensione per le proteste delle associazioni di impresa e dei sindacati, apprezzando il senso di responsabilità e servizio del nuovo sindaco Enrico Trantino.
Il ministro ha contattato il viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Galeazzo Bignami, delegato al trasporto aereo, e sollecitato spiegazioni precise da parte di ENAC e SAC, in merito alla situazione.
Una delle richieste principali di Urso riguarda la riapertura del Terminal A dell’aeroporto di Catania, sottolineando l’urgenza delle opere strategiche attese da ben 11 anni. Egli ha fatto notare che il contratto di programma 2012-2014 prevedeva la ristrutturazione del Terminal “Morandi”, ma ancora non esiste un progetto approvato da ENAC ed esecutivo.
Le preoccupazioni del ministro si estendono anche al bilancio degli investimenti sul Terminal A, poiché dei 36 milioni previsti per il 2022, solo 8 sono stati spesi. Egli esprime quindi il dubbio sulla sostenibilità della struttura del terminal, considerando il traffico previsto di 10,6 milioni di passeggeri entro il 2024.
Inoltre, Urso ha sottolineato la mancanza di attività propedeutiche riguardo al processo di privatizzazione della società SAC, come dichiarato dal management della società e dal Presidente della Regione Siciliana.
Il ministro si è dichiarato pronto a fornire un “utile contributo” per lo sviluppo dell’infrastruttura aeroportuale, ritenuta vitale per l’intera isola.
La situazione dell’aeroporto di Catania resta al centro dell’attenzione, e il Ministro ha fatto appello a ENAC e SAC per fornire risposte concrete e soluzioni tempestive per affrontare le criticità e garantire un futuro di sviluppo sostenibile per questa importante infrastruttura.
In conclusione, i cittadini di Catania e della Sicilia orientale si aspettano piena chiarezza dagli attori coinvolti e dalla politica riguardo alla mancata programmazione e alle carenze infrastrutturali nell’aeroporto. La situazione va oltre l’incidente stesso, e sembrano emergere anomalie e possibili coperture politiche e affari di vario genere, visibili e invisibili.
La Procura della Repubblica di Catania ha aperto un’indagine riguardo all’incidente, e la sua attività investigativa è attesa con grande interesse dalla comunità. Non si può scherzare o speculare con la sicurezza, e la trasparenza e l’onestà nella gestione dell’aeroporto sono fondamentali per garantire la protezione dei cittadini e la reputazione della regione.
La città di Catania potrebbe diventare un polo di sviluppo nazionale ed europeo, ma ciò richiede azioni concrete e un impegno serio da parte di tutte le istituzioni coinvolte. I cittadini si aspettano riscontri positivi dalle indagini in corso e una rapida risoluzione dei problemi infrastrutturali, per garantire la sicurezza e lo sviluppo sostenibile della regione. È fondamentale porre la sicurezza al centro delle priorità e assicurarsi che eventi simili non si ripetano in futuro.
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