Con le qualificazioni per la partecipazione a Zelig e una festa al Village (SAL), a cui hanno preso parte i protagonisti di queste due settimane del Fringe, – che dal 16 ottobre ha trasformato Catania in una giostra a cielo aperto -, si è chiusa la seconda edizione del
Catania Off Fringe Festival 2023.
Il Festival è stato avviato dal 3 al 13 ottobre dalla sezione “Off dell’Off” che grazie al Comune di Catania con il progetto “Palcoscenico Catania. La bellezza senza confini” ha reso protagoniste scuole e strutture associative di cinque diverse municipalità (I.O.S
Angelo Musco, Liceo Artistico Emilio Greco, Liceo Classico Mario Cutelli e Carmelo Salanitro, Istituto Comprensivo Italo Calvino, Istituto Comprensivo Italo Calvino; LAD Onlus e Punto Luce – Save The Children) che hanno accolto spettacoli teatrali, favole e
laboratori di improvvisazione, di canto e clownerie. Francesca Vitale e Renato Lombardo, organizzatori della manifestazione, reduci dal successo della quinta edizione del Milano Off Fringe Festival di settembre, sono giunti a Catania per portare a buon esito il Fringe Festival catanese. In questa edizione, una novità sostanziale ha riguardato gli eventi dedicati allo stato dell’arte nei paesi del bacino
del Mediterraneo: il tutto grazie al sostegno del Ministero della Cultura, attraverso il FUS progetti speciali, al progetto denominato Mediterranean Fringe Celebration.
Il Fringe Festival di Catania, favorito da temperature ancora estive e negli ultimi giorni rischiarato da una spettacolare eclissi con luna piena, tirando le somme, è una vetrina
diversa con una scenografia che cambia continuamente: forse non tutti ancora ne conoscono l’esistenza e le sue modalità, ma rispetto all’anno scorso ha guadagnato nuove risorse di pubblico. Soprattutto, ha portato molte compagnie giovani a scommettersi
malgrado le incognite, attori con una più lunga esperienza a mettersi in gioco e a confrontarsi; uno degli aspetti più significativi di questo Fringe è stato proprio il rapporto interpersonale tra le compagnie.
Le tematiche hanno imboccato svariate direzioni: mali psicologici che affliggono le masse, dipendenze che mettono in enormi difficoltà il singolo; fatti di cronaca contemporanea e moderna, ricerche sui nomi delle strade, maternità e paternità accolte con difficoltà…
Alla fine dei giochi, il cruccio degli spettatori (oltre 4000) e operatori dello spettacolo che giravano per strutture era solo quello di non possedere il dono dell’ubiquità e che non ci fosse ancora una settimana per poter beneficiare di tutte le proposte. 64 spettacoli, 277
repliche, oltre 140 eventi e strutture che meritano di essere tutte ricordate: CUT – Centro Teatrale Unict, Teatro Vitaliano Brancati e Piccolo Teatro della Città, Zō Centro Culture Contemporanee con le due sale Verde e Grigia, Open – Creative Work Space, Le Stanze in Fiore, Isola Catania, Teatro dell’Istituto Omnicomprensivo Angelo Musco, A.L. Centro Studi laboratorio d’Arte, Sala Giuseppe Di Martino – Fabbrica Teatro, Sala Hernandez, Spazio O, Piazza Scammacca, Teatro Sala De Curtis, Salmastra e le due sale Cassiopea dell’Hotel Four Points by Sheraton.
Le attività al Village (concerti, mostre fotografiche, dibattiti, focus, laboratori, incontri con e per le compagnie, pic-nic letterari) hanno generato un flusso continuo e costante di energie, veicolate da un universo artistico che si muove nella direzione delle arti
performative. E innumerevoli occasioni di cordialità condivisa, come la Festa eritrea, i tanti concerti serali, spettacoli ed lo Zelig Free Stage. E non è mancato il ricordo ad Orazio Alba, attore che ci ha lasciato prematuramente, amico del Fringe ed originale artista.
Resta la grande attesa per il conferimento del Premio F.I.L. assegnato dalla giuria degli studenti e quelli assegnati dai Festival Fringe partner internazionali e nazionali. A tale proposito, va menzionato il progetto “lo studente in giuria” che ha consentito agli studenti,
dopo una specifica formazione, di esaminare le proposte teatrali con occhio differente e critico.
Non si può inoltre non citare la partecipazione attiva di uno staff di collaboratori e volontari che ha creduto nel progetto ed ha contribuito al successo dell’evento. Ed infine le tante famiglie che hanno offerto ospitalità agli artisti aprendo le loro case con grande spirito di disponibilità e curiosità.
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