Nonostante anni di convivenza con l’Etna, uno dei vulcani più conosciuti d’Europa, la provincia di Catania sembra tornare all’anno zero ogni volta che piove cenere. La dottoressa Angela Marino di Riposto, in una riflessione inviata al nostro giornale, solleva preoccupazioni e critiche su come le autorità gestiscono questa emergenza ricorrente.
Un Vulcano Conosciuto, Problemi Ricorrenti
La dottoressa Marino sottolinea che, nonostante la lunga storia di eruzioni e attività vulcanica, Catania non è ancora preparata ad affrontare i problemi derivanti dalla caduta della cenere. “Dovremmo essere più avanti, pronti a saper affrontare i problemi di smaltimento della cenere, magari innovativi nel riutilizzo della stessa cenere,” afferma. Le sue parole risuonano con la frustrazione di molti residenti, stanchi di vedere la città paralizzata ogni volta che l’Etna si risveglia.
L’Aeroporto di Catania: Un Nodo Critico
Un punto particolarmente critico è l’aeroporto di Catania, che subisce disagi significativi ogni volta che piove cenere. La dottoressa Marino esprime preoccupazione per le ripercussioni sui viaggiatori, le compagnie aeree, le agenzie di viaggio e i dipendenti aeroportuali. “Dico speriamo mai, ma se per caso qualche volta dovesse piovere cenere per più giorni consecutivi, fallirebbe l’aeroporto di Catania?” si chiede. La mancanza di un piano di emergenza solido e articolato – un piano B, un piano C e un piano di evacuazione – è un segnale preoccupante di impreparazione.
Critiche alle Autorità
Le critiche mosse dalla dottoressa Marino trovano eco tra i cittadini e le associazioni locali. Le autorità sembrano impreparate e lente nell’adozione di misure preventive e innovative. Ogni eruzione dell’Etna non dovrebbe rappresentare una sorpresa o una nuova sfida insormontabile. Esistono tecnologie e metodologie per il riutilizzo della cenere vulcanica che potrebbero essere esplorate e implementate, ma finora sono stati fatti pochi progressi in questa direzione.
Una Chiamata all’Azione
È evidente che è necessario un cambiamento di paradigma nella gestione delle emergenze vulcaniche. Le autorità locali devono investire in soluzioni innovative per lo smaltimento della cenere, migliorare le infrastrutture aeroportuali e sviluppare piani di emergenza dettagliati per affrontare situazioni prolungate di crisi. La dottoressa Marino, insieme a molti altri cittadini, chiede azioni concrete e risposte chiare.
Il Sostegno di Consitalia
Consitalia, attraverso il suo Sportello Difesa dell’Ambiente, ha rilasciato una dichiarazione di supporto alle preoccupazioni sollevate dalla dottoressa Marino. “Le autorità locali devono prendere sul serio le problematiche legate alla cenere vulcanica e implementare misure preventive e correttive immediate. La sicurezza e il benessere dei cittadini devono essere la priorità,” ha dichiarato il portavoce.
Conclusione
La riflessione della dottoressa Angela Marino è un richiamo all’attenzione su una questione che affligge Catania da troppo tempo. È imperativo che le autorità locali e regionali agiscano con decisione per prevenire e gestire efficacemente le emergenze legate alla cenere vulcanica. Solo con un approccio proattivo e innovativo si potrà garantire la sicurezza e il benessere dei cittadini, minimizzando i disagi e trasformando una crisi ricorrente in un’opportunità di crescita e miglioramento.
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