Inferno 2024, alle Gole dell’Alcantara uno spettacolo che incanta, conquista e fa pensare

Inferno 2024, alle Gole  dell’Alcantara uno spettacolo che incanta, conquista e fa pensare

Nello scorso week end pubblico delle grandi occasioni ed elogi per il lavoro teatrale dei record.

Monsignor Antonio Suetta, vescovo della diocesi di Ventimiglia – San Remo: “Mi ha lasciato veramente incantato, sia per il contesto magnifico delle Gole, sia per la messa in scena davvero magistrale e coinvolgente”. L’antropologo Mario Bolognari, “Un’ora di spettacolo di un’intensità incredibile ci pone davanti alla grande tragedia umana che è la narrazione dell’Inferno”. Davide Pandolfo (Ugolino), “La Natura ruba ogni sera la scena a noi attori”. Fino a settembre, a eccezione di Ferragosto, andranno in scena, dal giovedì alla domenica, due spettacoli a sera. Il richiamo per i turisti delle cartoline con il Qr code che consente di vedere filmati dello spettacolo e leggere note anche in francese, tedesco, spagnolo e russo.

“Un’ora di spettacolo di un’intensità incredibile, perché la grande tragedia umana che è la narrazione dell’Inferno ci mette di fronte alle nostre debolezze, ai nostri dubbi: giudichiamo i comportamenti della nostra vita che potrebbero portarci alla condanna. O a un’autocondanna. Una consapevolezza che matura in un luogo particolare come queste Gole”.

Lo ha detto Mario Bolognari, docente di Antropologia Culturale dell’Università di Messina, nelle Gole dell’Alcantara al termine di una delle rappresentazioni dell’Inferno di Dante, spettacolo che ha fatto registrare nel passato fine settimana il pubblico delle grandi occasioni. Anche tante personalità sono accorse a vedere il kolossal dei record: con oltre centomila spettatori, Inferno, è infatti il lavoro teatrale più visto in Sicilia negli ultimi anni.

“Ogni tanto – ha aggiunto Bolognari – provavo a distrarmi dalla recitazione per osservare dove ci trovassimo. Ossia nelle viscere della terra. A scrutare un’altra tragedia, stavolta della Natura: l’acqua che si fa strada in mezzo alla lava, che scava la pietra. Altri parleranno di emozioni e suggestioni. Io preferisco evidenziare come la tragedia umana e quella della Natura si fondano. Penso sia ciò che compendia questa importante esperienza che è al tempo stesso visiva, olfattiva, sonora. Un insieme di letture e movimenti che abbiamo potuto godere nel modo migliore”.

Non per nulla Inferno – che, prodotto da Buongiorno Sicilia con la collaborazione del Parco botanico e geologico delle Gole, si avvale della drammaturgia e della regia di Giovanni Anfuso -, vanta il patrocinio del MiC, il Ministero della Cultura, dell’Ars, dell’Assessorato allo Spettacolo della Regione Siciliana, della Fondazione Federico II, dell’Ente Parco Fluviale dell’Alcantara e dei Comuni di Motta Camastra e Castiglione di Sicilia. E il sostegno di sponsor come Isola Bella Gioielli, Amaro Herbae, Bacco, tipicità al pistacchio, Banca di Credito Cooperativo di Pachino e Puglisauto nuova concessionaria Kia.

Tra le personalità non siciliane che, nello scorso week end, hanno assistito alle repliche di Inferno, c’era anche monsignor Antonio Suetta, vescovo della diocesi di Ventimiglia – San Remo, il quale ha sottolineato di essere rimasto “veramente incantato, sia per la scenografia naturale, ossia il contesto magnifico delle Gole,  una vera sorpresa, sia per la messa in scena magistrale e coinvolgente dell’Inferno dantesco”.

“Gli artisti – ha aggiunto monsignor Suetta – sono stati strepitosi nell’avvicinare, in maniera alta e al tempo stesso semplice, la Divina Commedia. L’effetto di questa rivisitazione è stato potente. Avevo affrontato la Commedia ai tempi del Liceo e vederla in questo contesto e così bene organizzata mi ha restituito bellezza e poesia. E con essa la forza morale, religiosa, civile che Dante ha voluto dare alla sua opera”.

Lungamente applauditi dal pubblico gli attori: la Narratrice Liliana Randi, Angelo D’Agosta nei panni di Dante, Davide Sbrogiò in quelli di Virgilio, Davide Pandolfo nei ruoli di Ugolino e di Ciacco, mentre Giovanna Mangiù ha fatto rivivere Francesca da Rimini. C’erano poi Luciano Fioretto (Turista e Caronte), Francesco Bernava (Farinata degli Uberti), Rosario Minardi (Ulisse) e Gabriele Casablanca (Paolo, Diomede e Arcivescovo Ruggieri).  Applausi anche per i Dannati: Beatrice Caudullo, Michela Di Francesco, Maria Lardaloro, Marta Marino, Enrica Pandolfo, Lucio Rapisarda, Francesco Salpietro, Gloria Trischitta e Ariluna Verrazzo.

“La Natura – ha confessato Pandolfo – è indubbiamente una protagonista di questo nostro spettacolo: ci ruba la scena ogni sera. Per noi, recitare qui, in questo luogo così suggestivo, è sempre una straordinaria emozione: le rane che gracidano, i pipistrelli che stridono, gli uccelli che cinguettano, i rumori dell’acqua e del vento che riescono a sottolineare le meravigliose parole del sommo poeta. Ci donano sempre grandi emozioni che speriamo di trasmettere al nostro caloroso pubblico in questo lavoro che incanta, conquista e fa pensare”.

Ogni sera dal giovedì alla domenica, dunque, la grande macchina di Inferno impegna una cinquantina di persone. E oltre ad attori e danzatori vanno citati anche Fia Di Stefano per le coreografie, Riccardo Cappello per costumi, Nello Toscano per le musiche e Alfredo Vaccalluzzo per gli effetti speciali. Da aggiungere che Simone Trischitta si occupa dell’organizzazione generale, produttori esecutivi sono Luciano Catotti e Ninni Trischitta, le aiuto regista sono Agnese Failla e Lucia Rotondo, il light designer Davide La Colla e il sound designer Enzo Valenti.

 

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