Inquinamento delle Coste Catanesi: L’Allarme dell’Ex Assessore Luigi Bosco e le Gravi Responsabilità Politiche

Inquinamento delle Coste Catanesi: L’Allarme dell’Ex Assessore Luigi Bosco e le Gravi Responsabilità Politiche

L’ex assessore del Comune di Catania, Luigi Bosco, ha lanciato un forte appello sui social, denunciando le gravi condizioni di inquinamento che affliggono le coste catanesi e mettendo in evidenza le responsabilità politiche dietro la crisi ambientale che minaccia la salute pubblica e la qualità della vita.

Bosco, che ha ricoperto un ruolo amministrativo in una precedente amministrazione, ha sottolineato come la città si trovi in una situazione di estrema emergenza, con il 45% delle fognature coperte ma solo il 20% connesse al depuratore. Il risultato? Reflui non trattati che finiscono in mare o nelle falde acquifere, mettendo a rischio non solo l’ambiente ma anche i cittadini e i turisti che frequentano le spiagge.

Le Gravi Denunce di Bosco

Nel suo post, Bosco ha espresso preoccupazione per i 420.000 abitanti equivalenti che scaricano i loro reflui senza trattamenti adeguati, una condizione che ha portato a un’infrazione comunitaria. Ha anche evidenziato il pericolo sanitario rappresentato dagli scarichi a mare non depurati, che contaminano le acque frequentate dai bagnanti.

Secondo l’ex assessore, la soluzione era già stata individuata nel 2014 con la riattivazione del Vecchio Allacciante e la costruzione del Nuovo Allacciante, che avrebbero dovuto condurre tutti i reflui della città al depuratore. Tuttavia, Bosco accusa le amministrazioni successive di non aver proseguito il progetto, lasciando la città “nella m..da totale” e bloccando ogni progresso su un tema così cruciale.

La Critica alla Politica e le Responsabilità delle Istituzioni

Bosco non risparmia critiche all’attuale amministrazione comunale, definita “mediocre” e incapace di avviare i cantieri necessari per risolvere il problema. L’ex assessore lamenta anche l’assenza di una minoranza consiliare attiva e propositiva, capace di fare da contrappeso e stimolare il cambiamento.

Nel suo messaggio, Bosco ha sottolineato come, nonostante i progetti pronti e i fondi stanziati per oltre 400 milioni di euro, la mancanza di azione concreta abbia portato Catania a una situazione di stallo, con il rischio che il problema venga ulteriormente procrastinato.

La Reazione dell’Opinione Pubblica

L’opinione pubblica, nel frattempo, si mostra sempre più preoccupata e indignata. I cittadini catanesi si chiedono perché, nonostante le risorse e i progetti a disposizione, nulla sia stato fatto per affrontare una crisi che mette a repentaglio la salute pubblica e l’ambiente.

Le associazioni locali, insieme a gruppi di cittadini, chiedono un intervento immediato e trasparente da parte delle istituzioni. L’obiettivo è quello di avviare finalmente i lavori necessari per risolvere la situazione e ripristinare la sicurezza delle acque catanesi, ponendo fine a una crisi che da troppo tempo affligge la città.

Conclusioni

L’appello di Luigi Bosco evidenzia una volta di più la necessità di un cambio di passo nella gestione delle infrastrutture fognarie di Catania. Il richiamo a una politica più responsabile e attenta ai problemi reali della città risuona forte tra i cittadini, che chiedono interventi concreti e non più solo promesse. Il futuro della costa catanese, così come la salute dei suoi abitanti, dipende da azioni immediate e coraggiose, che non possono più essere rimandate.

Condividilo: