Una famiglia di Aci Catena denuncia pubblicamente gravi irregolarità e abusi legati a una procedura esecutiva immobiliare che li vede coinvolti. L’episodio più inquietante si è verificato il 12 settembre 2024, quando un avvocato delegato, accompagnato da due ingegneri e dai Carabinieri di Aci Catena, ha bussato alla porta della loro abitazione. Questo, nonostante la procedura fosse sospesa dal Giudice Esecutore a seguito di una ricusazione, con il rinvio degli atti al Collegio del Tribunale.
La famiglia sottolinea l’assurdità dell’accaduto, dato che il delegato, già oggetto di una querela presentata presso il Comando dei Carabinieri, si è presentato senza tenere conto delle denunce precedenti. Questi ultimi, insieme ad altre figure coinvolte nella procedura, sono accusati di condotte anomale e potenzialmente illegittime.
Uno dei punti centrali della denuncia riguarda la mancanza di un titolo esecutivo valido, elemento fondamentale per giustificare l’intera procedura esecutiva. A questo si aggiungono una serie di altre gravi anomalie, che la famiglia ha dettagliato in un esposto già depositato presso l’Autorità Giudiziaria e il Presidente del Tribunale di Catania. La vicenda, ora in fase di verifica da parte del Pubblico Ministero, rischia di svelare abusi sistematici e violazioni dei diritti.
“Si tratta di un abuso di potere e una chiara violazione dei nostri diritti,” dichiara la famiglia, che lamenta come la visita del delegato sia avvenuta in spregio alla sospensione della procedura. La loro denuncia non si limita a semplici irregolarità burocratiche, ma mette in luce potenziali reati legati alla trasparenza e legalità dell’esecuzione immobiliare.
La famiglia chiede con forza che questa vicenda venga esaminata in modo approfondito dalle autorità competenti, sottolineando il timore che altre famiglie possano subire lo stesso trattamento.
“Non possiamo accettare che abusi di questa portata passino inosservati. Le nostre denunce devono essere ascoltate, e i responsabili chiamati a rispondere delle loro azioni.”
Questa vicenda, che ha scosso la comunità di Aci Catena, pone gravi interrogativi sulla gestione delle procedure esecutive nel territorio e sull’effettiva tutela dei diritti dei cittadini di fronte a possibili abusi di potere.