Sicilia: Cracolici lancia l’allarme sulle infiltrazioni mafiose e boccia il DDL Enti Locali

Sicilia: Cracolici lancia l’allarme sulle infiltrazioni mafiose e boccia il DDL Enti Locali

Antonello Cracolici, presidente della commissione Antimafia all’Assemblea Regionale Siciliana (ARS), è intervenuto con parole dure durante la discussione in aula sul disegno di legge sugli enti locali, definendolo un provvedimento senza direzione e insufficiente ad affrontare i problemi concreti della Sicilia. “Questo è un disegno di legge che non ha né capo né coda e non si concentra sui problemi reali degli enti locali”, ha dichiarato Cracolici, puntando il dito sulle gravi criticità che affliggono il sistema amministrativo siciliano.

Un contesto di dissesto e pericolo mafioso

Secondo Cracolici, la Sicilia si trova ad affrontare una crisi senza precedenti, essendo la regione con il più alto numero di Comuni in dissesto o pre-dissesto finanziario. In questo scenario già problematico, il disegno di legge non riesce a fornire soluzioni valide. Un tema particolarmente critico evidenziato dal presidente dell’Antimafia è quello della rappresentanza di genere, che non deve essere trattato come una semplice concessione ma come una questione di equità strutturale.

Ma il punto più allarmante è rappresentato dalla potenziale infiltrazione della criminalità organizzata nelle amministrazioni locali. Cracolici ha infatti evidenziato un “abbassamento della guardia” nei confronti del rischio di infiltrazioni mafiose negli enti locali, un fenomeno che minaccia di condizionare pesantemente l’azione amministrativa dei Comuni. “Non possiamo assistere al degrado delle istituzioni”, ha sottolineato Cracolici, rimarcando come la riforma degli enti locali debba rigenerare il rapporto tra questi enti e le istituzioni, piuttosto che permetterne un ulteriore deterioramento.

Una riforma da ripensare completamente

La bocciatura di Cracolici nei confronti del DDL non lascia spazio a interpretazioni: “Questo ddl va ripensato e riscritto”. La sua richiesta non è soltanto una critica, ma un appello a una riforma vera, che riesca a rafforzare il tessuto istituzionale, eliminando le vulnerabilità che attualmente lo rendono un facile bersaglio per la criminalità organizzata.

Rigenerare il rapporto tra enti locali e istituzioni

Cracolici ha infine sottolineato la necessità di un cambiamento radicale, che possa rilanciare il ruolo degli enti locali e restituire fiducia ai cittadini, combattendo il degrado delle istituzioni e garantendo una rappresentanza che sia davvero libera da condizionamenti esterni, in particolare quelli mafiosi. La posta in gioco non è solo la qualità della governance locale, ma la tenuta stessa del patto sociale in una terra che troppo spesso è stata lasciata a lottare da sola contro il fenomeno mafioso.

Le dichiarazioni di Cracolici mettono in luce un’urgenza che non può essere più ignorata. Per la Sicilia, è tempo di una riforma che vada oltre le parole e si concentri sulle soluzioni concrete per salvaguardare le amministrazioni locali dalla criminalità organizzata e per far sì che queste possano tornare ad essere un punto di riferimento per i cittadini.

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