CATANIA: GIOCHI DI POTERE IN SCENA – DA ROSSO A AZZURRO IN UN COLPO SOLO (O FORSE NO)

CATANIA: GIOCHI DI POTERE IN SCENA – DA ROSSO A AZZURRO IN UN COLPO SOLO (O FORSE NO)

È bastato un piccolo accenno di Antonio Tajani, proprio alla fine del suo discorso durante la convention di Forza Italia a Santa Flavia, per scatenare a Catania un vero e proprio temporale politico. L’accenno – appena un sussurro, per così dire – si riferiva al presunto approdo in Forza Italia di un consigliere ex-Pd, con tanto di brindisi social prontamente pubblicato da Nicola D’Agostino. Ma a Catania, come si sa, di brindare a novità inattese non tutti hanno voglia, e così è stata subito tempesta.

In prima linea per spegnere l’entusiasmo social è il capogruppo di Forza Italia nel Consiglio comunale di Catania, Piermaria Capuana. Con una nota al vetriolo, Capuana ha ricordato con fermezza il regolamento del partito, che, a quanto pare, richiede richieste formali per passaggi di casacca così rumorosi. Secondo il regolamento – e non possiamo che prenderne atto con sommo rispetto – il famoso articolo 15 richiede che chi vuole unirsi a un nuovo gruppo politico lo faccia formalmente, come se si trattasse di una gara di corteggiamento ufficiale e, soprattutto, a prova di regolamento interno. Ma di richieste, assicura Capuana, non ne sono arrivate. Almeno, non nelle forme previste.

Questa discrepanza non è sfuggita al leader di Forza Italia Sicilia, il presidente Renato Schifani, che con tono paterno ha ricordato dal palco di Palermo che “quando si fa parte di una squadra ci si riunisce, ci si parla e, soprattutto, si rispettano le regole”. Una vera lezione di diplomazia, se mai ce ne fosse stato bisogno.

E qui si arriva alle considerazioni dell’opinione pubblica, che – come spesso accade – osserva, commenta, e con un sorriso beffardo assiste a questo spettacolo. I cittadini sembrano infatti apprezzare l’importanza delle regole, ma si chiedono quanto possa durare la fedeltà alla casacca, in un contesto in cui le migrazioni politiche sembrano più rapide delle previsioni meteo. Di certo, se la politica locale fosse una partita a scacchi, avremmo assistito a una mossa coraggiosa, ma con un piccolo problema: sembra che nessuno abbia avvisato il re e la regina della scacchiera.

Non si sa se Gerry Barbagallo troverà una casacca azzurra ad aspettarlo, o se la manovra si rivelerà l’ennesimo scambio di cortesie all’italiana, ma di una cosa l’opinione pubblica è certa: a Catania, anche un passaggio di partito può trasformarsi in una prova di forza memorabile. Dopotutto, non c’è da sorprendersi: siamo in Italia, e in politica nulla è come sembra.

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