Un cittadino denuncia un giudice: il polline delle aste e la danza della casta. L’opinione pubblica? ‘Vorremmo solo un po’ di giustizia, grazie'”

Un cittadino denuncia un giudice: il polline delle aste e la danza della casta. L’opinione pubblica? ‘Vorremmo solo un po’ di giustizia, grazie'”

In Italia, la Giustizia è un valore imprescindibile… e la casta fa quadrato! Sì, perché guai a chi osa disturbare il “sacro equilibrio” che regna nel mondo delle esecuzioni immobiliari. Questa volta è toccato a un comune cittadino che, con quella temerarietà tipica di chi crede ancora che la legge sia uguale per tutti, ha denunciato un giudice della sezione esecuzioni immobiliari. Il risultato? Beh, la casta sembra essersi attivata prontamente, studiando come neutralizzare il cittadino e la sua denuncia. Del resto, mica possiamo lasciare che un normale cittadino turbi il delicato balletto della magistratura.

Il nostro intrepido cittadino ha osato toccare un tasto sensibile: ha denunciato la presenza di una sorta di “cupola” che, come in una danza di api attorno a un polline particolarmente dolce, si aggirerebbe attorno alle aste immobiliari. Incarichi, consulenze, spartizioni di immobili “interessanti” in termini di guadagno — una situazione che, ai più, potrebbe sembrare un tantino opaca. Ma non sia mai! Come osi, cittadino, dubitare della purezza della nostra magistratura?

La casta si compatta e il cittadino… si arrangia

Mentre l’opinione pubblica si permette di sussurrare che forse, ma solo forse, la magistratura dovrebbe davvero fare il suo mestiere, all’interno del sistema sembra in atto un’operazione di “difesa collettiva.” Un giudice? Denunciato? Che assurdità! Ovviamente, l’apparato è impegnato in uno studio approfondito per trovare modi — chiamiamoli creativi — per delegittimare la denuncia del cittadino. Che sia un visionario? Un mitomane? Oppure, semplicemente, uno che non ha capito che certi meccanismi sono fatti per funzionare “così”?

L’associazione consumatori Consitalia: ‘Crediamo nella magistratura, davvero!’

Nel frattempo, Consitalia, l’associazione dei consumatori, fa sapere di mantenere “il timone dritto nella direzione della fiducia nella magistratura italiana”. Ebbene sì, perché se anche qualcuno deve avere delle riserve sulla giustizia, di certo non sarà chi, come Consitalia, ne fa una questione di principio. Del resto, quando la fiducia è “piena” non c’è bisogno di alzare troppo la testa per chiedersi cosa stia succedendo. Al cittadino, insomma, non resta che confidare che la sua denuncia non venga risucchiata nel vortice della “protezione istituzionale”, dove tutto scorre, si sa, con la velocità e la trasparenza di una nebbia in una notte buia.

In fondo, che pretende il cittadino? Siamo in un momento in cui la credibilità della magistratura è un tantino opaca, ma a chi importa? Se vuoi far valere i tuoi diritti, cittadino, armati di pazienza e un buon ombrello, perché il temporale che ti sei attirato non sarà certo breve.

Una richiesta semplice: ‘Giustizia!’

L’opinione pubblica, di tanto in tanto, sembra ancora farsi sentire, chiedendo alla magistratura di comportarsi come tale, senza somigliare a qualche fazione politica protetta e intoccabile. Chiedono, ingenuamente, solo un po’ di giustizia e trasparenza, che non solo farebbero bene al sistema, ma che potrebbero persino migliorare quel “minimo storico” in cui attualmente naviga la credibilità del sistema giudiziario.

Il futuro?

Per ora, l’unica certezza è che il polline delle aste immobiliari continuerà ad attrarre, che le api continueranno a volare, e che chi si avvicina troppo sarà inevitabilmente “allontanato.”

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