La Regione Sicilia ha recentemente autorizzato l’ampliamento del porticciolo turistico nel Golfo di Ognina, affidandone una porzione significativa alla società La Tortuga srl. Questa decisione, formalizzata il 17 ottobre scorso, concede alla società migliaia di metri quadrati del litorale catanese, privatizzando un’area storicamente accessibile al pubblico e alterando un paesaggio vincolato per il suo valore culturale e ambientale.
A due anni dalla mobilitazione collettiva che bloccò un analogo progetto, la questione torna a farsi sentire tra cittadini, associazioni e gruppi ambientalisti, decisi a difendere il borgo di Ognina e il suo legame con il mare. Il golfo, noto per essere stato un antico “Portus Ulissis”, è una delle aree più apprezzate della città, luogo di vita per pescatori e passeggiate sul molo, e soggetto a vincoli di tutela paesaggistica sin dal 1966.
Le Voci della Comunità e l’Opposizione all’Ampliamento
Sinistra Italiana e altre realtà sociali, ambientali e politiche locali si sono dichiarate contrarie a questo ampliamento. Secondo il partito, la concessione compromette la fruibilità pubblica del molo e dello specchio d’acqua racchiuso, generando profitti a favore di pochi e danneggiando un’area di pregio storico-ambientale. La Sovrintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Catania e il Comune, inizialmente dubbiosi, hanno poi espresso parere favorevole, nonostante la sentenza della Cassazione e del TAR che aveva in precedenza riconosciuto come illegittima la concessione originaria, ordinando il ripristino dell’area.
Secondo Sinistra Italiana, questa manovra mette a rischio non solo il panorama del golfo ma anche la credibilità degli interventi di riqualificazione urbana promessi per Ognina. “Questa concessione non farà altro che trasformare la riqualificazione in un maquillage insignificante per un’area sottratta ai cittadini,” dichiara il partito, che chiede il ritiro immediato della concessione e il ripristino del golfo come bene pubblico.
Una Battaglia per il Territorio e la Cultura
Sinistra Italiana annuncia che si impegnerà affinché il golfo di Ognina non diventi un’area totalmente privatizzata, sottratta ai cittadini e turisti. Il partito richiede formalmente:
- La revoca dell’ampliamento concesso dal governo regionale e dall’Assessorato al Territorio e Ambiente.
- Un cambio di posizione da parte dell’amministrazione comunale di Catania, che in prima istanza aveva manifestato perplessità.
- Un ripensamento della Sovrintendenza ai Beni Culturali e Ambientali affinché ritiri il parere favorevole e preservi l’area.
Il borgo di Ognina, secondo Sinistra Italiana, rappresenta un patrimonio culturale che non può essere relegato a favore di interessi privati: la comunità catanese e i suoi rappresentanti intendono continuare a lottare per la salvaguardia del Golfo, perché resti una parte integrante del paesaggio e della memoria collettiva della città.