Ognina e il ponte dei sospiri (e dei posteggi)

Ognina e il ponte dei sospiri (e dei posteggi)

Ad Ognina c’è un ponte. Non è il Ponte sullo Stretto, tanto discusso e mai realizzato. Non è il ponte di Rialto, così poetico e romantico. È un ponte diverso: un ponte di utilità strategica, almeno per chi deve posteggiare a pranzo o a cena. Sotto il ponte c’è il molo, o meglio c’era, un tempo. Adesso, il molo non è più dei residenti: è diventato “privato”. Regalo o conquista? Questo lo sanno solo i forti (o i fortissimi) che sembrano comandare nel borgo.

Ma il destino del nostro amato ponte è a rischio. Pare che qualcuno voglia abbatterlo. E allora, una domanda sorge spontanea: se cade il ponte, dove parcheggeranno i clienti affamati del borgo? Sotto il ponte? Ah no, sotto il ponte resterà solo il vuoto, o forse un eco malinconico di quello che un tempo era un molo popolare.

Il borgo degli intoccabili (ma non dalla pioggia)

Ognina sembra abbandonata a sé stessa. Più che un borgo, è diventato un’arena, dove comanda il più forte. Solo che il più forte non è un qualche signore dei parcheggi o un manager dei moli, bensì la pioggia. Sì, avete letto bene. La pioggia, con la sua dirompente capacità di far saltare tombini e coperchi, ha preso il controllo. I tombini sembrano ora bocche spalancate che raccontano storie di incuria e abbandono.

Ma non temete, perché l’intervento arriverà! Quando? Forse quando i residenti inizieranno a piantare alberelli nei tombini scoperchiati, per creare un giardino urbano fai-da-te. Oppure quando il molo privato diventerà un’esclusiva piscina a cielo aperto grazie all’acqua piovana che nessuno drena.

Ponte sì, ponte no, ponte boh?

Il dilemma resta: ponte sì o ponte no? Sopra il ponte c’è la quotidianità del parcheggio; sotto, il ricordo di quello che era un molo. Abbatterlo sarebbe come togliere ad Ognina il suo cappello a tesa larga: ti lascia spaesato, con il sole in faccia e senza ombra. Ma lasciarlo in piedi, senza un’idea, non è forse la più crudele delle ironie?

Ironia a parte

Nel frattempo, i forti continueranno a comandare, i tombini a saltare e il ponte a reggere, precario e indifferente. E i cittadini di Ognina? Non resterà loro che ammirare il panorama… magari da sotto il ponte, con il rischio che anche il panorama diventi un giorno proprietà privata.

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