La storia della concessione demaniale marittima che sta facendo impazzire il porticciolo di Ognina è lontana dall’essere conclusa, anzi, sembra che ci troviamo di fronte a un nuovo episodio della saga cittadina, tra polemiche e chiacchiere da bar. La questione, che riguarda l’ampliamento dello spazio concesso alla società La Tortuga Srl, è finita al centro di una lunga sequela di discussioni pubbliche, manifestazioni e striscioni che, nel week-end, hanno preso d’assalto la città. Striscioni ovunque, come se fossero il nuovo arredo urbano della città etnea, con scritte come “Ognina non è in vendita” e “Avete offeso un’intera borgata marinara”, un vero colpo d’occhio per chi camminava per le vie della città.
E se i cittadini di Catania sono abituati alla routine delle polemiche infinite e alla gestione di problemi che sembrano non risolversi mai, il caso di Ognina si è trasformato in una vera e propria novella. Infatti, mentre la Regione Siciliana e il Comune di Catania si prendono il loro tempo per rispondere, la città aspetta con ansia – ma non senza un pizzico di scetticismo – che qualcuno finalmente risolva questa saga.
Nel frattempo, il popolo di Ognina si tiene in agitazione, non solo per il destino del porticciolo, ma anche per le voci che circolano – perché quando si parla di concessioni demaniali e affari che coinvolgono “amici degli amici”, c’è sempre un po’ di mistero in giro. A quanto pare, ci sarebbero diversi casi anomali di concessioni fatte a chi, non si sa bene come, ha trovato il modo di “far muovere il business”. Che tipo di business, lo scopriremo mai? Chissà! Ma nel frattempo, la gente di Ognina è pronta a scendere di nuovo in piazza, per l’ennesima volta, sperando che la magia della politica faccia il suo corso e che tutto, alla fine, possa tornare alla normalità.
“Magari qualche riscontro dalla magistratura”, si dicono i cittadini, “per far luce su questi misteriosi affari di mare”. Come se non bastassero già le giustificazioni più o meno ufficiali che riecheggiano da Palazzo degli Elefanti e dalla Regione. La politica locale si sa, è sempre pronta a lanciarsi in dichiarazioni a raffica, ma quando si tratta di azioni concrete, si può sempre contare su un “silenzio assordante”.
La città, come spesso accade, aspetta e osserva, ma mentre i catanesi si affacciano dai balconi e dalle strade, la domanda rimane: in che modo un porticciolo che potrebbe essere l’emblema della tradizione marittima catanese è diventato oggetto di tale interesse? E soprattutto, chi davvero sta guadagnando da questa “grande operazione”?
Insomma, la saga di Ognina continua e, a quanto pare, non siamo ancora arrivati al colpo di scena finale. Un po’ come le migliori commedie teatrali, la verità è sempre dietro l’angolo, forse. O forse no.