Il Policlinico di Catania sta facendo discutere per una serie di problematiche legate all’organizzazione del ritiro dei farmaci, un servizio fondamentale per i pazienti dimessi. La gestione del flusso di persone nella farmacia interna dell’ospedale, infatti, sta causando disagi significativi e accumulando lamentele da parte degli utenti, che si trovano ad affrontare lunghe attese, spazi sovraffollati e un piano organizzativo che sembra non rispondere alle esigenze reali.
Le Lamentele dei Cittadini: Sovraffollamento e Code Imbattibili
Secondo numerosi segnalazioni pervenute dagli utenti, il ritiro dei farmaci terapeutici riservati ai pazienti dimessi si sta trasformando in un vero e proprio incubo. Il sistema attualmente in vigore prevede che i pazienti, dopo la dimissione, debbano recarsi alla farmacia interna del Policlinico per ritirare i farmaci prescritti. Tuttavia, il processo è caratterizzato da lunghe code, con decine di persone costrette a restare accalcate in spazi ristretti, senza alcun sistema di numerazione per regolare l’ordine e l’afflusso.
Una delle problematiche principali riguarda il fatto che, nonostante i pazienti siano informati del piano terapeutico, molti di loro non riescono a ritirare tutti i farmaci previsti o, addirittura, si trovano costretti a tornare a casa con dosi insufficienti. L’organizzazione del servizio sembra non essere all’altezza delle necessità, aggravando la situazione di un sistema sanitario già sotto pressione.
Le Condizioni di Sicurezza e il Rischio di Affollamento
Un’altra criticità riguarda le condizioni di sicurezza e igiene nella farmacia. Gli utenti segnalano che, alle 13:00, la farmacia chiude le porte e decine di pazienti si trovano intrappolati in un piccolo stanzino senza aria e senza spazio sufficiente per mantenere il distanziamento sociale. In un’area che non sembra essere conforme alle normative di sicurezza, la situazione si fa particolarmente insostenibile.
Un cittadino, esasperato dalla situazione, ha sollevato la questione chiedendo che almeno le porte della farmacia restassero aperte per consentire una migliore circolazione dell’aria. La sua richiesta ha trovato una certa attenzione da parte del personale, che ha accolto la proposta, facendo rimanere le porte aperte per un po’, ma senza alcuna garanzia che la stessa soluzione venga adottata anche nei giorni successivi.
L’Intervento di Consitalia: Richiesta di Intervento delle Autorità
A fronte di queste problematiche, l’Associazione dei Consumatori d’Italia, Consitalia, ha chiesto un intervento immediato da parte delle autorità locali per risolvere la situazione. L’associazione, che da sempre si batte per i diritti dei cittadini e la qualità dei servizi pubblici, ha sollecitato l’intervento del Presidente della Regione Siciliana e dell’Assessore Regionale alla Salute, affinché vengano adottate misure urgenti per migliorare l’organizzazione e garantire il rispetto dei diritti dei pazienti.
“Chiediamo che venga rivista l’intera gestione del ritiro dei farmaci presso il Policlinico di Catania, affinché vengano garantiti spazi adeguati, tempi di attesa accettabili e soprattutto il rispetto delle norme di sicurezza”, ha dichiarato un rappresentante di Consitalia. “Non possiamo permettere che i pazienti siano costretti a subire condizioni di affollamento e disorganizzazione che mettono a rischio la loro salute e quella degli altri”.
Le Proposte di Miglioramento: Trasparenza e Riorganizzazione
Le soluzioni proposte dall’associazione comprendono l’introduzione di un sistema di numerazione elimina code, la gestione delle dimissioni con maggiore attenzione alle esigenze di chi deve ritirare i farmaci, e la creazione di spazi adeguati dove i pazienti possano ricevere il servizio in sicurezza. Inoltre, è stato suggerito che vengano prese misure per estendere gli orari di apertura, evitando che il ritiro dei farmaci venga condizionato dalla chiusura anticipata della farmacia.
In attesa di un intervento da parte delle autorità competenti, i cittadini sperano che la situazione possa migliorare, affinché non debbano più fare i conti con un sistema sanitario che, invece di garantire il benessere dei pazienti, rischia di diventare un’ulteriore fonte di stress e disagio.