Il Porto di Ognina, uno dei luoghi più simbolici della città, sta vivendo un nuovo capitolo controverso relativo alla concessione demaniale marittima. La Federazione dei Marittimi Siciliani e l’associazione dei consumatori Consitalia hanno richiesto ufficialmente al Sindaco di Catania, Enrico Trantino, la pubblicazione della lettera inviata alla Regione Siciliana, contenente una serie di contestazioni nei confronti dell’Atto Suppletivo n. 72/2024 del 17 ottobre 2024, che riguarda la variante della concessione demaniale marittima rilasciata alla società Tortuga S.R.L. per il porticciolo di Ognina.
Il Comune di Catania ha sollevato numerosi dubbi sull’atto, in particolare riguardo al presunto parere favorevole della Direzione Urbanistica che risulta, secondo l’amministrazione, errato. Il parere, infatti, non sarebbe stato un “via libera” incondizionato, ma piuttosto rilasciato con specifiche condizioni. Inoltre, il Comune contesta la dichiarazione di “assenza di riscontro” alle comunicazioni da parte degli uffici regionali, affermando che, al contrario, era stata data risposta tempestiva. Altro punto controverso riguarda l’interpretazione della sentenza del TAR che, secondo il Comune, sarebbe stata fraintesa, creando l’erronea impressione di un obbligo a favore della concessione.
Il cuore del contenzioso risiede nella contrapposizione tra gli interessi pubblici legati alla riqualificazione e valorizzazione del borgo di Ognina e le richieste di concessione a scopi privati. Ognina, che rappresenta un’importante area storica e culturale per la città, è da tempo al centro di un progetto di rigenerazione urbana che mira a migliorare il suo assetto, riqualificando il porto e il waterfront. Il Comune sottolinea che il rilascio di concessioni demaniali in questa fase potrebbe ostacolare lo sviluppo di progetti già programmati, inclusi quelli finanziati con fondi europei e nazionali, come il programma PO-FEAMP e il PUI.
In particolare, il Comune di Catania ha evidenziato che l’area interessata dalla concessione è soggetta a una serie di interventi pubblici, tra cui il concorso di progettazione per la rigenerazione urbana, con un investimento di 15 milioni di euro. Questi progetti, che prevedono anche la demolizione di strutture obsolete come il cavalcavia che separa il borgo dal mare, sono ritenuti essenziali per il recupero dell’identità storica e culturale di Ognina.
L’Amministrazione comunale ha quindi richiesto alla Regione un riesame dell’Atto Suppletivo, invitando a considerare le criticità procedurali e a dare priorità agli interessi pubblici e alla pianificazione integrata del territorio. Il Sindaco, Enrico Trantino, ha sollecitato una risposta urgente per evitare che si possano verificare ricorsi al giudice amministrativo che potrebbero compromettere la realizzazione dei progetti di sviluppo previsti per il quartiere.
Questa vicenda segna un nuovo fronte di conflitto nella gestione delle risorse demaniali marittime, dove la tutela degli spazi pubblici e la valorizzazione di zone storiche e culturali sembrano entrare in contrasto con gli interessi privati. Il caso del Porto di Ognina è destinato a rimanere un tema centrale nel dibattito pubblico sulla pianificazione urbana e sulla gestione delle aree demaniali a Catania.