Romano Pesavento
È uscito il 7 gennaio nelle edicole delle nostre città il Tex mensile n. 771 dal titolo “Il rinnegato di Fort Stanton”, edito dalla Sergio Bonelli Editore con soggetto e sceneggiatura di Claudio Nizzi, disegni di Giovanni Bruzzo e copertina di Claudio Villa.
L’albo si compone di 114 pagine e costituisce la prosecuzione di una vicenda sviluppatasi nel Tex n. 770 “Il soldato fuggiasco”.
La storia di Nizzi è molto avvincente e carica dei sentimenti “puri”, tipici del West texiano: buoni e cattivi esprimono totalmente e senza incrinature le loro qualità e sono presenti in entrambi gli schieramenti della frontiera; pellerossa malvagi e beoni cavalcano sotto lo sguardo di riprovazione degli indiani “sani”; giacche azzurre corrotte e perfide tramano alle spalle dei loro commilitoni onesti.
I “nostri” vincono a suon di sganassoni; ma anche attraverso l’astuzia: i pards non mancano mai di elaborare un piano efficace per inchiodare alle sue colpe il pezzo grosso marcio di turno e scagionare gli innocenti.
Qualcuno potrebbe obiettare che alcuni “topoi”, come la diserzione o l’immoralità delle alte sfere militari, siano ricorrenti nel genere western e in un certo senso logori perché abusati; nel caso in questione, dialoghi, scansione ritmica e narrazione dei fatti non mancano di efficacia e sortiscono il loro effetto. Le scene di azione sono ben realizzate,a nostro parere; alcune “inquadrature” risultano davvero epiche, come il balzo da un’altura impervia a strapiombo su un fiume, da parte dei nostri rangers, finalizzata a seminare gli spietati inseguitori. Suggestive le scene notturne con un chiaroscuro veramente ben dosato e d’effetto. La conclusione in happy end,per quanto consolatoria, induce comunque a riflettere su quanta violenza possa riversarsi sulle persone comuni semplicemente per l’avidità di pochi.
In copertina, Tex in sella al suo fedele destriero viene colto nel momento del suo “folle volo” verso il fiume, mentre precipita inseguito dai suoi nemici. Lo sfondo sanguigno del cielo si contrappone al grigio delle rocce e tutto l’insieme esprime grande dinamismo e plasticità.