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Catania, il Teatro dell’Assurdo: Tra Suolo Pubblico “Creativamente” Occupato e Lavori Edili “Improvvisati”

Catania, il Teatro dell’Assurdo: Tra Suolo Pubblico “Creativamente” Occupato e Lavori Edili “Improvvisati”

Catania, la città che ha deciso di prendersi una pausa dalla normalità. Dove il caos urbano è ormai una forma d’arte e le istituzioni locali sembrano seguire un copione che mescola indifferenza e surreale routine quotidiana. Mentre i cittadini alzano la voce per cercare di far sentire le proprie lamentele, sembra che la politica locale abbia trovato il miglior modo di rispondere: ignorare. Ma cosa c’è di nuovo? Ormai siamo quasi abituati.

“Viale Mario Rapisarda: l’occupazione creativa del suolo pubblico”

Se pensavate che la “gestione del suolo pubblico” fosse una questione seria e amministrata in modo metodico, vi sbagliavate di grosso. Al Viale Mario Rapisarda, l’occupazione di suolo pubblico non è solo una realtà, è un progetto artistico. Peccato che non sia ufficialmente sponsorizzato dalla città e che non abbia ricevuto alcuna forma di autorizzazione. Ogni giorno, i cittadini possono ammirare una fantastica esposizione di veicoli parcheggiati dove non dovrebbero essere, bancarelle improvvisate, e chi più ne ha, più ne metta. E la risposta delle autorità? “Passiamo tutti i giorni, ma non vediamo nulla di strano.” Come dire: “Se non lo vediamo, non esiste”. La professoressa che ha osato lamentarsi del disastro quotidiano ha ormai capito che il vero problema a Catania è che i vigili sembrano più interessati alla pausa caffè che alla gestione della città.

Doppia e tripla fila: Quando parcheggiare diventa uno sport

E a proposito di parcheggi, avete mai provato a fare un giro in centro? Se siete fortunati, potreste persino riuscire a fare un parcheggio in doppia o tripla fila senza che nessuno vi dica nulla. Ma non preoccupatevi, non è una pratica solo dei cittadini comuni: anche le forze dell’ordine, in qualche rara occasione, sembrano essersi unite alla festa del “parcheggio creativo”. La Polizia Municipale, che ogni giorno passa sotto casa, ha evidentemente deciso che la doppia fila fa parte del codice del buon cittadino catanese. E se qualcuno osa lamentarsi? Niente paura, perché i cittadini hanno le prove fotografiche e video per dimostrare che le leggi vengono seguite… come e quando capita.

Lavori edili: sicurezza? No, grazie

Se pensavate che in città ci fosse solo caos automobilistico, preparatevi a essere sorpresi. I lavori edili a Catania sono una vera e propria giungla. Un pensionato, preoccupato per i cantieri che spuntano come funghi, ha sollevato una questione fondamentale: la sicurezza. Ma non parliamo di sicurezza per i cittadini, parliamo di quella per i lavoratori. Nonostante gli evidenti pericoli, tra impalcature traballanti e attrezzi sparsi qua e là, nessuno sembra essersi accorto che i cantieri sono una vera e propria roulette russa. E per fare la ciliegina sulla torta? Niente cartelli informativi che indichino chi sta lavorando e per quanto tempo dureranno quei lavori “misteriosi”. Non si sa mai, potrebbero anche essere lavori di ristrutturazione della città stessa, o forse un esperimento artistico di quelli che piacciono tanto al Viale Mario Rapisarda.

I commercianti: un popolo rassegnato

E mentre i commercianti regolari, che rispettano le regole e pagano le tasse, si lamentano senza sosta, nessuna orecchia sembra volerli ascoltare. Le associazioni di categoria? Una presenza quasi invisibile, un po’ come se fossimo tutti membri di una telenovela dal titolo: “I commercianti contro il vento”. Le richieste cadono nel vuoto e la rabbia cresce ogni giorno di più, ma il silenzio delle istituzioni è il vero protagonista dello show. Nessuno si preoccupa veramente di quelli che quotidianamente lottano per sopravvivere, nonostante le regole ignorate e i disagi in aumento.

La Commedia della Città

Così, Catania diventa una scena di un’opera che mescola il grottesco e il tragicomico. Dove i vigili sembrano partecipare a una sorta di “gioco dell’oca” urbano, dove le regole si applicano a piacere, e dove la sicurezza è un concetto relativo. Eppure, nessuno sembra voler riscrivere il copione, e tutti si accontentano di guardare questo spettacolo surreale, con il pubblico sempre più scontento ma, allo stesso tempo, incredibilmente rassegnato.

La vera domanda è: fino a quando gli abitanti di Catania continueranno a subire passivamente questa commedia? Forse, un giorno, qualcuno deciderà di spegnere le luci e cambiare il copione. Ma per ora, continueremo a ridere (per non piangere).

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