(CLICCA SULL’IMMAGINE PER VEDERE IL FILMATO) “Siamo qui perché a Catania ci sono tanti turisti”, spiegano. Giuseppe Torrisi e Gianni D’Amico propongono canzoni della tradizione popolare siciliana e napoletana “americanizzate” nel primo dopoguerra da quel genio che fu Luis Prima, ossia, affermano, “l’immagine di una Sicilia solare e accattivante”
“Siamo qui perché a Catania ci sono tanti turisti”.
“I Suonatori di Taormina”, all’ombra del liotru, l’elefante simbolo della città, sanno entusiasmare chi passeggia per la piazza del Duomo con il loro repertorio puntato sulle e sulle quali ancora campano di rendita musicisti come il londinese Ray Keith Irwin, al secolo Ray Gelato.
Giuseppe Torrisi, che ha 57 anni, suona la chitarra e canta, anche in inglese, e Gianni D’Amico, 55 anni, lo accompagna, da autentico virtuoso, con il suo mandolino. Un piccolo impianto
d’amplificazione fa il resto.
La simpatia che destano ha fatto sì che – in due occasioni: a Taormina nel luglio del 2015 e a Firenze nel novembre dello stesso anno – Rosario Fiorello si sia unito al “magnifico duo” che si esibiva in strada. Le canzoni sono notissime: “That’s Amore”, “Buonasera Signorina”, “Just a Gigolò”, “Oi Marì”, ma anche “C’è la luna ammenzu ‘o mari”, “Oh sole mio”, “Torna a Surriento”, “Volare” e via dicendo.
Catanesi e turisti, in piazza Duomo, si fermano divertiti ad applaudire e ad acquistare i loro cd – ne hanno realizzati cinque – “Perché – dicono – rappresentiamo l’immagine di una Sicilia solare e accattivante”.
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