Orti urbani: Bianco in visita a quelli di San Teodoro

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Orti urbani: Bianco in visita a quelli di San Teodoro

Il Sindaco, “Rappresentano un’autentica ricchezza non solo e non tanto per i prodotti del tutto naturali che vi si coltivano, ma soprattutto per ciò che è nato attorno a essi: uno spirito di squadra, un sentimento di comunità, una voglia di cambiamento, un senso civico che passa dal rispetto della Natura”. Soddisfatti i commenti degli “ortolani” che hanno condotto Bianco a visitare ogni angolo degli appezzamenti di terreno

“Sono orgoglioso di quello che questi cittadini catanesi sono riusciti a fare e li ringrazio”.
Lo ha detto il sindaco di Catania Enzo Bianco che ieri ha visitato gli orti urbani vicini al campo di rugby San Teodoro a Librino.
“Il pomeriggio trascorso qui – ha detto il Sindaco – mi ha rigenerato. Questi orti e frutteti urbani rappresentano un’autentica ricchezza non solo e non tanto per i prodotti del tutto naturali che vi si coltivano, ma soprattutto per ciò che è nato attorno a essi: uno spirito di squadra, un sentimento di comunità, una voglia di cambiamento, un senso civico che passa dal rispetto della Natura”.
Quelli di San Teodoro sono i primi orti parte dell’operazione di Rammendo urbano lanciata dal senatore Renzo Piano a Librino, avviata con l’associazione I Briganti e sostenuta dall’Amministrazione comunale con il coordinamento di Rosario Marino degli Interventi speciali. Il decano degli “ortolani”, come si definiscono, è Salvatore Castoro, 72 anni, si è intrattenuto con il Sindaco raccontandogli come “Avendo girato tantissimo ho imparato tanti sistemi di coltura che stiamo applicando qui”. “La nostra – ha proseguito mentre faceva da cicerone al Primo cittadino – è una terra ricca e feconda e anche grazie a iniziative come questa la Sicilia può rinascere, diventare un fiore all’occhiello”.
Mirko Bua, 26 anni, tra i più giovani a condividere l’esperienza, ha raccontato di aver imparato dagli anziani come Salvatore Castoro e di trarre dal contatto con la terra una grande energia. Ha parlato con entusiasmo dei prodotti che coltivano, e della loro condivisione “con familiari, parenti, amici”.
“Librino si sta svegliando” ha aggiunto Domenico Argentieri, orgoglioso del lavoro svolto nel suo appezzamento di terreno e dell’impegno delle figlie – Noelia, che suona la chitarra e l’arpa, e Chiara, che suona il violino – nell’orchestra MusicaInsieme.
“In quest’orto – ha sottolineato – trascorriamo parecchio tempo, ci divertiamo e abbiamo la possibilità di avere sulla nostra tavola tanti prodotti genuini e sani: ortaggi, ma anche tanta frutta”.
“Abbiamo deciso – ha aggiunto il Sindaco – che trascorreremo presto una serata insieme, qui al fresco, a mangiare insieme piatti preparati con i prodotti di questa terra. Orti e frutteti rappresentano un segnale di rigenerazione urbana e soprattutto sociale che dimostra come, nonostante le difficoltà, tutti insieme, i Catanesi possano riprendersi questa città”.
“Quest’esempio positivo – ha concluso Bianco – lo ripeteremo, qui a Librino, dove già nell’agosto dello scorso anno abbiamo consegnato altri sette orti in viale Castagnola, destinando altri quaranta ettari per costituire il più grande orto urbano di tutta l’Europa. E con la collaborazione dell’Accademia di Belle Arti e gli Istituti d’arte, daremo vita a esposizioni e performance: il progetto orti e arti”.
Il progetto, ispirato al concetto di sostenibilità ambientale, vuol dare a famiglie, condomini, pensionati, scuole e associazioni la possibilità di coltivare ortaggi e frutta, risparmiando così sulla spesa.

 

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